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30.11.2015 - 11:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Reto Ceschi, «caro Quadri, guarda la RSI e poi possiamo intavolare una discussione seria»

Il responsabile dell'informazione della RSI risponde a un articolo del Mattino. «Pezzo scritto per uso personale, probabilmente fra i suoi tanti impegni assemblea giudizi senza portare esempi»

COMANO - Il Mattino attacca la RSI, e non è una novità. «Ormai la RSI è un organo autonomo e quasi estraneo al paese che la finanzia», inizia così l'articolo pubblicato sull'edizione di ieri del domenicale. «Troppi posti e troppi incarichi sono stati dati a persone senza una vera base culturale e giornalistica. Ora hanno anche messo la mattina alle undici uno talmente bravo che ci dicono che nei corridoi è soprannominato Indro. Forse perché così bravo che ricorda il grande Monta­nelli? Preso e portato nell’organico della RSI a quanto sembra senza concorso e senza permesso che sembra sia stato richiesto dopo». Un episodio, secondo il Mattino, non isolato, e tutti riguardanti, sempre secondo il giornale, esponenti di sinistra. «Il panorama politico della RSI soprattutto alla radio è ben caratterizzato. Dal direttore a molti capi domina ormai la sinistra. Sono alla testa delle produzioni kulturali e nelle fila dei kollaboratori. E in­tanto i programmi scadono giorno dopo giorno». Un ennesimo attacco che non è andato giù al responsabile dell'informazione della RSI, Reto Ceschi, che tramite Facebook ha scritto a Lorenzo Quadri, direttore del Mattino. «Ho cercato - come si fa di fronte ad una critica molto dura - fatti ed esempi. Non li ho trovati. Ho trovato invece sentenze come "non sono gli estremisti musulmani ad essere dei macellai; siamo noi europei (populisti e razzisti) che non li abbiamo integrati a sufficienza. Quindi il massacro è colpa nostra!"». Un articolo, secondo Ceschi, scritto «per uso personale». «Forse è inutile chiederle di esibire fatti ed esempi, poiché lei non li cerca. Forse, nel poco tempo che ha a disposizione fra un impegno e l’altro, prevale la tendenza ad assemblare in tutta fretta giudizi che assomigliano a luoghi comuni», prosegue Ceschi, citando gli attentati di Parigi come «eventi che non andrebbero usati per condurre battaglie personali o per scrivere a sproposito che la RSI fa "propaganduccia politikamente korretta"». Secondo il responsabile dell'informazione, Quadri non guarda la RSI e scrive sempre lo stesso articolo. «Se lei ricominciasse a guardarci e ad ascoltarci, troverebbe anche "i nostri errori”. Sarebbe meno ripetitivo, sicuramente più documentato e potremmo impostare una discussione seria, costruita sui fatti». Ci sarà una controreplica, domenica sul Mattino o in questi giorni? Staremo a vedere.
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