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08.05.2016 - 12:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Scandaloso: hanno vinto le lobby, che vogliono apprendisti come manodopera a basso costo»

I socialisti infuriati dopo che la Commissione della gestione ha bocciato una mozione per favorire l'impiego di chi termina l'apprendistato. «Solo il 28,8% trova un posto... ma ai bla bla elettorali non fanno seguito i fatti!»

BELLINZONA - Un duro attacco, rivolto alla politica (segnatamente alla Commissione della legislazione) e alle lobby padronali, in un Ticino in cui «ai bla bla elettorali difficilmente fanno seguito i fatti». È infuocato il comunicato inviato questa mattina in redazione dal partito socialista. Il motivo? La bocciatura da parte della Commissione della legislazione, «dopo quasi tre anni di sterili discussioni», di una mozione del proprio gruppo volta a favorire l’occupazione dei giovani al termine dell’apprendistato. «Scandaloso!», scrivono i socialisti, che parlano di «una posizione incomprensibile, quasi certamente frutto delle imposizioni dettate da alcune lobby padronali che preferiscono avere a loro disposizione apprendisti da impiegare quale manodopera a basso costo, affiancati da manodopera usa e getta messa a disposizione dalle agenzie interinali». Oltretutto, in un contesto «occupazionale, caratterizzato da una inquietante disoccupazione giovanile che nella fascia d’età tra i 19 e i 24 anni registra il tasso di disoccupazione più alto percentualmente». Secondo i dati indicati nella nota, solo il 28,8% dei neodiplomati del 2015 ha trovato un posto dove la fine del tirocinio. Ed è preoccupante, prosegue il PS, che «nell’ambito dei lavori commissionali sia prevalsa la posizione di chi ha a cuore solo una sorta di libera concorrenza, ritenendo la proposta socialista un ostacolo alla stessa». La proposta era già stata smorzata dal messaggio di minoranza, e consisteva nel mettere le aziende formatrici nelle condizioni di essere maggiormente riconosciute nell’ambito delle commesse pubbliche. Ma, appunto, le buone intenzioni sono solo parole elettorali, sostiene il partito. «Ed anche in questo caso la paura di perdere qualche appetitoso appalto da parte di quelle aziende che alla fine del tirocinio si disfano dei propri collaboratori, ha avuto la meglio sul buon senso e, soprattutto, a danno oltre che dei giovani, di tutte quelle imprese serie che, invece, si dannano pur di trovare una soluzione adeguata per i giovani che hanno seguito con competenza e assiduità durante tutto il percorso da tirocinante», si conclude amaramente la nota.
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