LUGANO - Nuovi guai, pesanti, per il cognato della maestra uccisa a Stabio. L'uomo, in carcere per l'omicidio, è ora accusato anche di appropriazione indebita, per una somma che oscilla fra i 270mila e 300mila franchi.Ad accusarlo è il suo datore di lavoro, la SUPSI. Il 42enne avrebbe preso i soldi da una cassa utilizzata per i contributi versati dagli studenti dei settori delle costruzioni e del design, che venivano destinati all’esecuzione di copie eliografiche e fotocopie, di cui aveva in mano la gestione.Dunque, si aggiunge un nuovo procedimento contro l'uomo.L'istituto ha deciso di prendere provvedimenti anche contro chi non ha controllato a dovere, ma ha sottolineato che si tratta di un episodio isolato.