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07.03.2017 - 12:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'assassino di Stabio accusato di appropriazione indebita: avrebbe sottratto 300mila franchi alla SUPSI

Nuovi pesanti guai per il 42enne in carcere per l'omicidio della cognata, la maestra di Stabio. In 13 anni si sarebbe impossessato di soldi provenienti da una cassa degli studenti

LUGANO - Nuovi guai, pesanti, per il cognato della maestra uccisa a Stabio. L'uomo, in carcere per l'omicidio, è ora accusato anche di appropriazione indebita, per una somma che oscilla fra i 270mila e 300mila franchi. Ad accusarlo è il suo datore di lavoro, la SUPSI. Il 42enne avrebbe preso i soldi da una cassa utilizzata per i contributi versati dagli studenti dei settori delle costruzioni e del design, che venivano destinati all’esecuzione di copie eliografiche e fotocopie, di cui aveva in mano la gestione. Dunque, si aggiunge un nuovo procedimento contro l'uomo. L'istituto ha deciso di prendere provvedimenti anche contro chi non ha controllato a dovere, ma ha sottolineato che si tratta di un episodio isolato.
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