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10.03.2017 - 22:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Righini a gamba tesa, "più politica e meno partitica. Si faccia pulizia, per il bene del Paese"

Il presidente del PS chiede chiarezza sugli scandali di permessopoli e della Argo 1. "Si scopra chi ha sbagliato, poi si ragioni su come rendere l'Amministrazione meno permeabile. E niente propaganda!"

di Igor Righini*I fatti legati all’Ufficio della migrazione, che fa capo al DI, conosciuto come lo scandalo dei permessi facili. I fatti legati alla ditta di sicurezza Argo 1 e ai mandati diretti ricevuti, di competenza del DSS. Queste questioni richiedono tutta la nostra attenzione. Prendiamo questi fatti per quello che rappresentano in rapporto allo Stato e non in relazione al potere dei Partiti. Siamo tutti oggettivi, senza speculazioni di sorta, senza che uno vada preso in un modo e l’altro in un altro in funzione dal male che può arrecare alla propria organizzazione politica e a quella dell’avversario. Basta gettare fango addosso agli altri. Basta sparlare degli avversari. Non serve a nessuno salvare il proprio campo, la buona immagine di un Consigliere di Stato o di un partito. Si faccia chiarezza in ogni settore, in ogni Dipartimento. Si trovino e si scovino gli errori e chi ne è responsabile, le mancate collaborazioni fra i diversi dipartimenti, le procedure e i controlli che non hanno funzionato. Una volta individuati e compresi, alla luce degli errori e del mal andazzo, si ragioni sui miglioramenti, sulle ottimizzazioni, sul come fare per rendere i settori dell’Amministrazione più sicuri e meno permeabili agli influssi esterni quando questi sono dannosi. Si ragioni su controlli incrociati grazie all’azione di più operatori e più Dipartimenti. Si faccia questo lavoro con senso dello Stato, al di fuori e al di sopra dalle parti, dai partiti presi. Non bisogna perdere di vista l’interesse generale e ognuno è chiamato a fare la sua parte. Chiedo più politica e meno partitica. Queste questioni non devono fare l’oggetto di propaganda politica. Chiedo ordine. Si traccino nuove vie. Vengano date tutte le risposte in modo chiaro, con prontezza, trasparenza e responsabilità. Il problema non è marginale ma grave. L’obiettivo è quello di salvaguardare il buon funzionamento dello Stato nell’interesse generale, costi quel che costi. Il malgoverno o il malaffare non possono far parte della storia di questo Stato, non appartengono alle nostre tradizioni. Le sacche di illegalità, infiltrate o che macchiano degli esponenti dell’Amministrazione pubblica devono essere estirpate al più presto, prima che sia troppo tardi. E allora controlliamo, verifichiamo e se necessario agiamo insieme, facciamo ordine e pulizia. Separiamo il bene dal male, il malaffare economico dal buon affare. Il giusto dallo sbagliato. Il buono dal cattivo. Facciamolo nell’interesse della parte sana, della buona economia, della buona imprenditoria. Agiamo contro il malaffare, contro lo sfruttamento delle persone, dello Stato, delle risorse, del territorio, della società che vive e risiede in questo paese. È nostro dovere agire nell’interesse dell’onestà, contro la disonestà. Ridurre il tutto all’interesse delle egemonie dei partiti non è una soluzione dignitosa benché, lo riconosco, può essere una tentazione. Si guardi lo Stato dall’alto e poi si verifichi il funzionamento dell’Amministrazione cantonale nel dettaglio. Non si perda questa occasione per fare chiarezza. Allo Stato servono delle accurate pulizie di primavera. Si faccia giustizia per il bene del Paese. *presidente del Partito socialista
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