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08.06.2018 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Dadò a tutto campo, "Mendrisio non è una disfatta cantonale. Su Argo si è parlato di corruzione, c'è da augurarsi che ci sia lo stesso zelo e desiderio di approfondimento per la Città dei Mestieri"

Al presidente pipidino non è piaciuto sentir dire che la sconfitta di Romano potrebbe far pensare a una perdita del seggio. "Il meccanismo è stato simile a quello che ha portato alla vittoria di Branda a Bellinzona. La ruota gira e ora sono gli esponenti del PLR in seria difficoltà e imbarazzo"

BELLINZONA – “Il PPD è da anni in difficoltà in tutta la Svizzera, ma non ha nessuna intenzione di soccombere”. È un Fiorenzo Dadò combattivo e a tutto campo quello che si è espresso ieri sul Corriere del Ticino, partendo dal momento attuale del suo partito sino ad arrivare ad Argo e Città dei Mestieri.

Non gli è piaciuto l’editoriale di Pontiggia che dava il PPD in caduta e a rischio anche del seggio, dopo la sconfitta di Romano a Mendrisio. Che la sconfitta di Marco Romano e la perdita del sindacato nel Magnifico Borgo dispiaccia anche a noi è evidente, ma da lì a trasformarla in una disfatta cantonale e una tempesta ce ne corre parecchio. In realtà, i motivi per i quali a Mendrisio è stato eletto Cavadini sono abbastanza semplici. Sono in parte simili a quelli che a Bellinzona hanno portato il socialista Mario Branda a vincere sul candidato del PLR Andrea Bersani, espugnando senza appello la roccaforte liberale radicale per eccellenza. Facciamo politica da un po’ di anni e sappiamo che perdere una battaglia, per importante che sia, non significa perdere la guerra. Marco Romano è un bravo politico, ha tutta la vita davanti e saprà rifarsi”, sostiene riguardo la votazione, senza dimenticare la vittoria a Brione Sopra Minusio.

Non gli va giù nemmeno mettere in relazione il fallimento del Giornale del Popolo con il momento non semplice del PPD, dato che l’organo di partito, Popolo e Libertà, trasformatosi in un mensile, gode di buona salute.

“Sul caso Argo si è scritto e detto di tutto per cercare di mettere in cattiva luce il PPD. Il giornalista RSI Aldo Sofia ha persino cercato di far credere alla popolazione che ci fosse corruzione nell’Amministrazione esponendo alla televisione una fattura di una vacanza risultata poi una grande bufala. Presto finiranno i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta e vedremo cosa ne scaturirà”, afferma. Ma… “come spesso accade nella vita, anche in politica la ruota gira e i problemi investono anche i migliori. Ora sono il PLR e alcuni suoi esponenti a trovarsi in seria difficoltà e imbarazzo con l’affaire di 12,6 milioni di franchi della Città dei mestieri. C’è solo da augurarsi che lo stesso zelo e desiderio di approfondimento e di chiarezza dimostrato in altri casi questa volta non finisca sepolto sotto un mucchio di sabbia. In tutti i casi, i problemi vanno affrontati con coraggio e determinazione”.

Insomma, Dadò non vuole arrendersi. È conscio del momento, non ha dimenticato le polemiche dell’ultimo periodo, però ci tiene a sottolineare il bubbone che potrebbe scoppiare per la Città dei Mestieri. E soprattutto a archiviare Mendrisio come un incidente di percorso, un segnale di attenzione.
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