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05.07.2018 - 18:030

PLR-Quadri, la battaglia a distanza continua. "Legolas del Ceresio, il tema immigrazione va affrontato con ragionevolezza e giusta fermezza. Ti disturba la chiarezza di pensiero?"

Il leghista non aveva apprezzato per nulla le opinioni di Dell'Ambrogio sull'immigrazione, il settimanale liberale ribatte. "Le regole vanno rispettate, chi è in fuga da situazioni critiche e cerca asilo politico non va confuso con chi è emigrato economico. Quadri ci legge, altro che più redattori che lettori…"

LUGANO –  “La vera sfida è riuscire ad affrontare l’argomento immigrazione con ragionevolezza e con la giusta fermezza senza scivolare nei soliti luoghi comuni ma privilegiando la cultura politica che ha fatto grande il nostro paese. Esattamente il contrario di quanto fa il Legolas del Ceresio!”, si legge sul settimanale liberale, dove Legolas è Lorenzo Quadri. Cosa è successo? Non se le erano mandate a dire, Mauro Dell’Ambrogio e Quadri sull’immigrazione. O meglio, il leghista aveva preso di mira, attraverso il nostro portale, le opinioni pubblicate su Opinione Liberale settimana scorsa.

“Tutto sta nella quantità tollerabile, e le opinioni su di essa possono divergere moltissimo. Non solo a dipendenza della sensibilità personale, ma anche della contingenza. Anche al biondino che pontifica sul Mattino risulterebbe difficile non tirare a bordo chi sta annegando sotto i suoi occhi. Gli è più facile rinfacciare ogni Domenica alla consigliera federale Sommaruga di volere le frontiere aperte”, aveva scritto Dell’Ambrogio, facendo poi imbufalire Quadri: “ Che è una balla: mettessimo Gobbi al posto di lei, avremmo magari una decisione diversa ogni venti, nei casi limite, ma nel complesso cambierebbe ben poco, viste le fattibilità e le leggi che abbiamo votato. Leggi che rigiriamo da trent’anni (divieto di lavorare, incentivi a lavorare), con lo stesso effetto di chi si gira nel letto per combattere l’insonnia. Scaricare gli indesiderati sui vicini senza accordi con loro non serve: farebbero altrettanto”.

E aveva aggiunto: “Per non finire governati da chi impugnerebbe il mitra non dobbiamo dare pretesti a chi accusa la classe politica di volere frontiere aperte. La minoranza ingenua e pericolosa che così le vuole va chiamata alle sue responsabilità: far pagare alla signora Bosia il mantenimento di chi ha portato dentro illegalmente. Trent’anni fa ad ogni clandestino espulso la polizia finiva sotto tiro del Quotidiano di Silvano Toppi; la maggioranza approvava forse, ma silenziosa. Il trionfo oggi dei Salvini esige che la ragionevolezza si manifesti esplicita, senza allarmismi né pruriti umanitari: quanto meno si riesce ad integrare, tanto più bisogna dissuadere”.

“Dire che non cambierebbe nulla se ci fosse Gobbi al posto di Sommaruga è come affermare che non c’e nessuna differenza fra quando c’era Blocher al Dipartimento Federale di Giustizia ed ora con la Signora, dunque perché estromettere il democentrista se qualsiasi persona si metta non cambia nulla? Allora facciamo i Dipartimenti Federali telecomandati, dato che per Dell’Ambrogio il Consigliere non ha nessun margine di manovra. È un nuovo tentativo di sdoganare la teoria liberale sul margine di manovra nulla”, aveva ribattuto piccato il leghista, chiedendo quindi di mandare a casa Sommaruga, se non cambia nulla. “Il personaggio è inguaribilmente borioso e con l’avanzare dell’età non è migliorato: la verve dialettica si sta esaurendo, non la spocchia!”, aveva poi aggiunto riferendosi al segretario di Stato.

Opinione Liberale ribatte di nuovo. “L’etereo Legolas del Ceresio (che accumula oltre 200’000 di contributi pubblici oltre alla direzione del domenicale) – scrive l’organo del PLR - reagisce come di consueto stizzito e all’attacco perché tirato in ballo dalle considerazioni di Mauro Dell’Ambrogio sull’ultimo numero di Opinione Liberale. Non sia mai che ci si permetta di criticarlo, lesa maestà. Ringraziamo il consigliere nazionale che conferma di essere un attento lettore del settimanale del PLR, smentendo il ritornello che ci siano più giornalisti che lettori. Arrivando al tema cos’è che ha detto di tanto strano il segretario di Stato Dell’Ambrogio? In tema di immigrazione ci vuole realismo, dice, che le regole vanno rispettate, che chi è in fuga da situazioni critiche e cerca asilo politico non deve essere confuso con chi è emigrato economico. Se i primi vanno aiutati nel contesto degli accordi internazionali i secondi vanno rimpatriati e basta”, si legge.

“Questa chiarezza di pensiero, evitando i soliti slogan cari ai leghisti, disturba? Noi crediamo invece sia la lettura corretta di questo fenomeno che preoccupa e sta stravolgendo molte democrazie europee incapaci di affrontarlo in modo coeso. Risposta tipicamente svizzera, da paese civilizzato, paese con un forte rispetto dei valori dell’uomo tanto da essere sede della Croce Rossa internazionale ma altrettanto attento all’integrazione, all’equilibrio e alla sopportazione del fenomeno migratorio. La vera sfida è riuscire ad affrontare l’argomento con ragionevolezza e con la giusta fermezza senza scivolare nei soliti luoghi comuni ma privilegiando la cultura politica che ha fatto grande il nostro paese. Esattamente il contrario di quanto fa il Legolas del Ceresio!”.

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