ELEZIONI 2019
L'analisi di Caverzasio: "Siamo stati troppo filogovernativi, trascurando lo storico leghismo d'opposizione"
In via Monte Boglia ci si interroga sul perchè della prima sconfitta nella storia leghista. "I nostri elettori-tifosi non sono andati a supportare la squadra credendo che fosse meno necessario del solito"

BELLINZONA – La grande sconfitta di questa tornata elettorale è senza dubbio la Lega. Nonostante i due seggi mantenuti dal Movimento di via Monte Boglia, le prime facce non proprio felici si vedevano già domenica. Per la prima volta c’era stato un calo e probabilmente è stata la lista unita a quella dell’UDC a salvare il posto di Zali, che contrariamente al solito non è stato il più votato, battuto da Gobbi ed anche dal liberale Vitta.

Ieri, invece, i nuvoloni neri si sono addensati sopra la sede. Quattro seggi in meno, da 22 a 18, e addirittura un 4,3% a livello di percentuali. Il tutto quando i sondaggi davano il movimento in aumento di consensi. Invece…

Cosa è successo? Daniele Caverzasio, che conferma che non sarà più capogruppo, il più votato per il Gran Consiglio, ha qualche idea, che espone al Corriere del Ticino, anche se servirà riflettere a mente fredda. “Il risultato del Gran Consiglio è stato un misto di difficoltà, di errori di strategia e di come ci siamo posti negli ultimi quattro anni”.

La Lega di per sé aveva meno obiettivi dichiarati degli altri, perché PS e PPD dovevano fermare la prevista (e non avvenuta) emorragia di voti, il PLR voleva tentare il raddoppio salvo poi non crederci forse fino in fondo, per restare solo nei partiti di Governo. Ma in via Monte Boglia speravano di poter diventare il primo partito anche in Parlamento, uno scopo comunque non da poco, anzi! Forse il messaggio non è passato e, per dirla con Caverzasio, “in tutto questo il mantra per noi è stato: “tanto i leghisti sono tranquilli”, e i nostri elettori-tifosi non sono andati a supportare la squadra, credendo forse che fosse meno necessario del solito”.

Che però non le manda a dire. “Dbbiamo ritrovare l’anima sociale del Movimento, che in Gran Consiglio si è un po’ sopita. Forse siamo stati troppo filogovernativi, troppo impegnati a sostenere i nostri due ministri, trascurando lo storico leghismo d’opposizione. Ogni tanto è giusto che si torni a battere i piedi in modo chiaro”.

Tornare la Lega di qualche anno fa, insomma. Quella che sorprendeva crescendo ad ogni elezione, comunale, cantonale o nazionale che fosse.

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