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16.08.2016 - 11:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Sirica arringa i socialisti, tra Marx e protesta sociale. «Stare in Governo così a cosa serve?»

Il giovane vicepresidente spiega a GAS come sogna il PS. «Dobbiamo essere l'alternativa, mentre ora siamo troppo socialdemocratici e tappiamo i buchi causati dalla politica liberalista dei partiti di Governo»

BELLINZONA - Il portale GAS social ha intervistato Fabrizio Sirica, giovane vicepresidente del PS, sul ruolo della nuova direzione. Nel discorso, sono uscite varie interessanti osservazioni sul significato dell'essere socialista. Dopo aver lodato il presidente Righini, l'uomo giusto per gestire il dibattito interno, «pacato, accogliente, ma molto sicuro di sé e in chiaro su cosa vuole» e l'altra vice Reinmann, un contributo esterno «che riesce ad approcciarsi alle questioni senza contaminazioni del passato o da dinamiche di partito», della sua nomina dice che «in un partito che per molti anni ci ha dato poco spazio questa scelta è qualcosa di più di un segnale: è una grande concessione di fiducia». Poi Sirica si lascia andare, come detto, a affermazioni pesanti e significative sul ruolo del partito socialista. «Cosa ci facciamo in Consiglio di Stato se poi le votazioni importanti finiscono 4 a 1? Se poi dobbiamo continuare il decennale trend che vede peggiorare la situazione della scuola e porta, giustamente, i docenti e gli allievi in piazza?» si chiede. «Al momento il nostro approccio eccessivamente socialdemocratico, che mira a tappare i buchi e mettere le pezze alla politica liberista fatta dai partiti di governo, ci sta facendo perdere identità e credibilità. La gente si chiede: perché dovrei votare PS se questi non rappresentano una vera alternativa?». È ora, secondo lui, di «creare nella società rapporti di forza e di pressione tale da cambiare gli equilibri politici». E non lo si può fare né in Governo né in Parlamento, ma la politica di Sirica è nelle piazze. «Stare in governo impone al nostro Consigliere di Stato di addossarsi scelte in contraddizione con la nostra idea di società. Perché è un Consiglio di Stato economicamente liberale, dal PPD alla Lega. La loro strategia è quella di indebolire lo Stato e aprire agli amici privati. Pacchetti di risparmio che colpiscono solo il ceto medio e basso della popolazione, mentre ai ricchi alle imprese sconti, regali, sgravi. A queste ingiustizie dobbiamo opporci, con l’aumento della disparità non si fanno compromessi». Rivolge poi un appello a «tutti coloro che vivono le deleterie condizioni di lavoro imposte da ‘sti partiti borghesi, per chi vuole una società più equa, giusta e solidale»: unirsi «perché la protesta popolare vale molto più di un voto minoritario dei nostri gran consiglieri. Questo dobbiamo essere! La scintilla, il gas, l’organizzatore dell’opposizione sociale». «Uno dei nostri problemi, è che manca quella voglia, quella passione, forse quella rabbia. Dobbiamo ritrovarla dentro di noi, perché il socialismo è questo compagni!», arringa, parlando dell'attualità del pensiero di Marx. «Il PS deve essere l’alternativa, non semplicemente dire di esserlo».
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