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08.03.2019 - 13:450

Mimose e battaglie. "La politica non è fatta per le donne? Lo pensano perchè conviene"

In occasione della festa della donna è stato organizzato un flash mob a Lugano, la Business & Professional Women Club Ticino difende le donne candidate: "Basta aggressioni verbali sessiste e meschine"

BELLINZONA – Giornata di mimose ma soprattutto di rivendicazioni: quella della donna più che una festa è un’occasione per ricordare le battaglie compiute e quelle che sono ancora da compiere.
Per esempio in Piazza Dante a Lugano si è tenuto un flash mob “promosso dalle Donne dell’Unione sindacale svizzera in collaborazione con il Coordinamento donne della sinistra, è stata inclusiva e senza loghi: perché al centro del messaggio è stata messa la donna e i suoi diritti, la donna e il suo posto nella società. Hanno aderito diverse associazioni, tra cui: OCST Donna-Lavoro, FAFTPlus, GISO, SISA, USS Ticino e Moesa, Forum alternativo, Collettivo Scintilla, Partito Comunista, Partito Socialista, donne, uomini, giovani e studenti”.

“L’idea di una donna ancora molto legata al lavoro di cura, porta con sé l’idea che, in ruoli di vertice, una donna non possa essere mai ‘abbastanza’: mai abbastanza forte, mai abbastanza assertiva, mai abbastanza presente, mai abbastanza ‘maschile’. Ecco perché è importante promuovere la presenza delle donne in politica, nelle istituzioni e nell’economia. Quando ci sono state, le donne hanno indubbiamente contribuito a una serie di miglioramenti”, si legge in una nota che rimarca la partecipazione più che positiva.

Ultimamente si discute molto anche della presenza delle donne in politica: il Consiglio di Stato ticinese, come noto, è composto da soli uomini e le proiezioni dicono che sarà difficile che una donna riesca a entrare. Le liste per il Gran Consiglio sono composte da numerose donne, in alcuni partiti addirittura prevalgono, c’è Più Donne che è solo femminile.

Eppure i luoghi comuni sono duri a morire, purtroppo. Pertanto il Business & Professional Women Club Ticino, associazione apartitica, qualche giorno fa si è fatto sentire a difesa in particolare della candidata socialista Amalia Mirante.

Soprattutto in politica le donne sono sempre più spesso bersaglio di colleghi e avversari politici”, si legge. “Un atteggiamento scorretto e disonesto che noi donne del Business & Professional Women Club Ticino, associazione apartitica, condanniamo in modo categorico. Si tratta di insulti pesanti e volgari; insinuazioni sconvenienti, accompagnate da frasi denigratorie. Il mezzo più utilizzato sono i social che hanno oltretutto una diffusione capillare alla velocità di un battito di ciglia. Spesso si tratta di gente che si nasconde dietro profili falsi, costruiti ad hoc, con l’intenzione di bombardare l’avversario”.

“Vogliamo, per questo, esprimere solidarietà alla nostra socia Amalia Mirante, candidata per il Consiglio di Stato, che nel corso di questa campagna elettorale è sotto attacco continuo e quotidiano”.
Le donne chiedono “di farla finita con queste aggressioni verbali sessiste e meschine, ed esprimiamo la ferma condanna contro questi episodi del tutto privi di levatura morale. Dietro a tutto questo c’è quasi sempre la solita, vecchia idea che la politica, specie nei ruoli decisionali, non sia fatta per le donne. Probabilmente perché conviene così”.

Ma la politica stessa deve essere attiva in questo processo: “Chiediamo a tutte le forze politiche e ai loro leader di stigmatizzare chi utilizza simili insulti, condannando tutti i linguaggi non appropriati e a sfondo sessista. Chi ricopre incarichi pubblici, per rispetto della democrazia e del proprio ruolo, dovrebbe bandire questi comportamenti e schierarsi in modo autenticamente democratico contro una tale deriva”.

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