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08.08.2019 - 15:260

La rabbia dell'UDC. "Quei dati, uno schiaffo a chi ha dato fiducia ai governanti. Ma non è colpa dei frontalieri"

Il nuovo record di lavoratori da oltre frontiera indigna i democentristi. "Basta farci male da soli. Abbiamo migliaia di persone che vorrebbero lavorare, o farlo di più, però arrivano sempre più frontalieri"

BELLINZONA – Non è certamente una giornata positiva per l’UDC: in Ticino è nuovo record di frontalieri, e al partito di Prima i nostri e che ha lanciato l’iniziativa per disdire la libera circolazione il dato non va assolutamente giù.

“È nuovamente record di frontalieri, anche se la Svizzera conta centinaia di migliaia di persone che vorrebbero poter lavorare o poter lavorare di più! È nuovo record di frontalieri in Ticino, malgrado il popolo abbia votato “Prima i nostri”! È nuovo record malgrado il popolo abbia dato al governo il compito di proteggere i nostri residenti dalla disoccupazione e dal dumping salariale scatenato da oltre frontiera”, si legge in una nota tra il furibondo e lo sconcertato.

“Durante la prossima sessione parlamentare a Berna si discuterà della libera circolazione: con le ultime cifre sotto il naso, qualcuno avrà sentito il campanellino d’allarme?”, si chiedono il presidente Piero Marchesi e il Consigliere Nazionale Marco Chiesa.

“Le ultime statistiche sono uno schiaffo a chi ha dato fiducia ai nostri governanti: la Svizzera ha la più alta sottoccupazione di tutta Europa, la più alta percentuale di persone che vorrebbero poter lavorare o poter lavorare di più, eppure è nuovo record di frontalieri! Già solo in Ticino, negli ultimi tre mesi sono aumentati di quasi 2000 (due mila!) i frontalieri, quasi tutti nel terziario. E nel contempo contiamo circa dieci mila residenti senza lavoro!”, ribadiscono. “Sono ora oltre 66.300 le persone che entrano quotidianamente in Ticino per lavorare, intasando le strade, spingendo i salari verso il basso e costringendo molti in Ticino alla disoccupazione o adirittura all’assistenza”.

“Ancora una volta, le cifre dimostrano che la libera circolazione sta emarginando la nostra gente dal mercato di lavoro. Ancora una volta, i residenti in Ticino vedono i loro posti occupati da altri”, prosegue l’UDC, che appunto ha lanciato un’iniziativa per la sua disdetta. 

Ma ci tiene a chiarire: “Per chiarezza: non condanniamo chi cerca lavoro da oltre frontiera, ma condanniamo chi in politica ostacola un sano equilibrio a scapito di chi vive in Ticino e deve arrivare alla fine del mese. C’è qualcosa che non va! Basta farci male da soli. Basta dumping salariale, basta libera circolazione. È ora di svegliarsi!”.

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