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08.10.2019 - 18:090

Emergenza climatica a Lugano, cosa significa? "Il clima è bucrocraticamente un argomento che non si può più ignorare"

I rappresentanti del Coordinamento sciopero per il clima ci spiegano il valore del voto di ieri. "Con la risoluzione la Città promette di creare, attuare piani di sviluppo e progetti che permettano di attenuare la crisi ambientale prima possibile"

LUGANO – Ieri sera, in una discussione che ha impiegato metà seduta, il Consiglio Comunale di Lugano, alla presenza di 24 rappresentanti del coordinamento sciopero per il clima, ha dichiarato con il suo voto “di essere conscio dell’emergenza climatica in corso e dell’importanza che la città può avere nell’affrontarla”. Respinta la contro-risoluzione del Municipio che non citava i termini “emergenza climatica”, ci si è orientati su una terza via.

Ma cosa significa in concreto? In teoria, il Municipio, dovrebbe elaborare delle iniziative, praticamente nessuno però (anche tra chi ha votato) sa di che cosa si tratterà né di come verranno finanziate.

Abbiamo chiesto chiarimenti al Coordinamento sciopero per il clima, per saperne di più. “Vorremmo fare una precisazione: la dichiarazione della crisi climatica non è una proposta di soluzioni ma il mezzo che costringe la politica a trovarle e a metterle in pratica”, ci hanno detto Siro Pedrozzi e Gaia Mombelli.

“Per la Città di Lugano significa dare ufficialmente valore a questo consistente problema. Da ieri il clima è diventato burocraticamente un argomento che non si può ignorare. Tramite la risoluzione la Città promette di creare e di attuare piani di sviluppo e progetti che permettano di attenuare la crisi ambientale nel più breve tempo possibile. Inoltre, durante le discussioni di progetti in consiglio comunale, i proponenti, consiglieri o cittadini, potranno avvalersi del documento per ricordare ai parlamentari l'impegno preso”, proseguono.

“La decisione rassicura anche la popolazione che, ora, può affidarsi ad una promessa scritta da parte della città e non più solo alle parole in caso i politici non dovessero perseverare nel conseguire l'obiettivo. Il muro della prima volta è stato abbattuto anche in Ticino: le prossime città saranno più agevolate nella decisione”. Lugano è stato infatti il primo comune in cui si è votato su questo tema.

“Ricordiamo che questa dichiarazione è una conquista in quanto primo passo. Ci aspettiamo in futuro decisioni molto più ambiziose e per ottenerle continueremo a manifestare. Il clima sta facendo breccia all'interno degli edifici parlamentari”, si sono rallegrati Pedrozzi e Mombelli.

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