"L’interrogativo è cruciale perché non riguarda solo il dramma ultimo della morte, ma tocca inevitabilmente anche il senso che si decide di dare ad ogni istante dell’esistenza"
di Don Gianfranco Feliciani
In questi giorni, cercando di reagire, con un po’ di audacia provocatrice, all’estrema facilità con la quale la gente si augura “Buona Pasqua”, mi sono proposto di salutare tutti in questo modo: “Buona Pasqua, Gesù è risorto”.
Ebbene, insieme all’accoglienza rispettosa dell’affermazione “Gesù è risorto”, non vi dico quanto imbarazzo ho notato nelle persone che ho incontrato. Certo, tutti erano al corrente del fatto che Gesù è risorto proprio a Pasqua, ma sentire ad ogni augurio l’aggiunta “Gesù è risorto” appariva quanto mai insolito, strano e addirittura... fuori luogo.
Ma il più bello è accaduto quando ho incontrato l’amico Pierino. Anche a lui ho rivolto lo stesso augurio: “Buona Pasqua, Gesù è risorto.” E lui, sorridendo, ha risposto: “Caro don, tu hai sempre voglia di scherzare!”
Dapprima prorompiamo entrambi in una sonora risata, poi, seduti a un bar, cominciamo a discutere piuttosto animatamente. Alcune persone si aggiungono a noi...
La discussione, dal tono molto “laico”, si fa più che mai interessante. Emerge subito la prima e inevitabile domanda: “Ma Gesù sarà davvero risorto, o è solo una bella favola?”
Ma poi la domanda si fa personale: “La morte è l’ultima parola sull’uomo, o c’è dell’altro?”
I pareri divergono, ma l’interrogativo interpella e inquieta tutti, e qualche conclusione bisogna pur tirarla alla fine: “Questa vita che adesso viviamo è degna o no di essere vissuta?”
L’interrogativo è cruciale perché non riguarda solo il dramma ultimo della morte, ma tocca inevitabilmente anche il senso che si decide di dare ad ogni istante dell’esistenza.
Insomma, se la morte è la fine di tutto, allora anche una vita che durasse cent’anni sarebbe priva di significato e tutt’altro che spensierata, perché totalmente segnata dallo spauracchio della morte. Siamo tutti d’accordo!
Non vado oltre e non voglio fare la predica a nessuno. La predica la fa già il nostro cuore, quando con umiltà e onestà gli prestiamo ascolto.
Buona Pasqua a tutti, Gesù è risorto!