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11.06.2016 - 17:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Schär segna, Sommer salva e la Svizzera sorride

Ottimo primo tempo, con il gol decisivo dopo soli 5', e l'Albania rimasta in 10, meno buona la ripresa, dove un miracolo del portiere ha salvato il risultato

EURO2016 - Un ottimo primo tempo, un secondo così così, un gol in apertura e una grande parata nel finale: è l'estrema sintesi della vittoria della Svizzera contro l'Albania. Ebbene sì, i rossocrociati portano a casa tre punti nel loro esordio europeo, raggiungendo, seppur dopo una sola partita, la Francia al primo posto del gruppo A. In molti lo chiamavano Derby, e Svizzera-Albania ha preso significati anche extra calcistici: alcuni ragazzi di Petkovic hanno origini albanesi, addirittura i due fratelli Xhaka giocano uno con una maglia e uno con l'altra (diplomatica e simpatica la scelta della loro mamma, allo stadio con una maglietta con disegnato un simbolo che unisce le due bandiere), numerosi albanesi sono cresciuti calcisticamente in Svizzera. E c'era l'eterna questione dell'inno, con quasi tutti gli albanesi che hanno cantato a gran voce il loro contro pochi svizzeri. Ma alla fine era una partita, il debutto europeo, e il pallone ha avuto, come giusto che sia, la ribalta. Pronti via, e su un calcio d'angolo il difensore Schär, non nuovo a performance del genere, ha portato avanti i suoi, indirizzando la partita nel migliore dei modi. La Svizzera vista nei primi 25' è stata frizzante, propositiva, veloce. Seferovic, mai preciso, ha concluso tra le braccia di Berisha una buona occasione, con l'ottimo Dzemaili (eccellente il suo lavoro fra le linee) libero. Un errore difensivo, un malinteso fra l'autore del gol e Djourou ha rischiato di costare caro, con l'ex luganese Sadiku che non ha sfruttato la chance. Quando stava un po' alzando il baricentro, l'Albania è rimasta in dieci per la seconda amonizione (non nettissima) all'esperto Cana, e i rossocrociati hanno colpito sulla susseguente punizione un palo con Dzemaili, protagonista anche di un tiro finito a lato di un nulla, su una delle poche discese di un Lichtsteiner non nella sua giornata migliore. Occasione anche per Shaqiri prima della pausa. Nella ripresa, la squadra di De Biasi è scesa in campo più determinata, e per tutti i 45' l'inferiorità numerica non si è vista, con la Svizzera incapace di alzare i ritmi. Nonostante tutto, grandi azioni per le aquile non si sono viste: conclusione di Seferovic da una parte, guizzo di Seferovic dall'altra, con Fabian Frei poi in campo al posto di Dzemaili. Shaqiri si è fatto vedere con un buon accentramento e un tiro che ha chiamato in causa Berisha, il quale dopo l'incertezza sul gol di Schär è stato perfetto. A pochissimo dalla fine, la difesa ha rischiato di vanificare tutto, con Gashi lasciato libero, sul filo del fuorigioco, di presentarsi solo davanti a Sommer, che ha compiuto un autentico miracolo, blindando la vittoria della Svizzera. Esulta dunque Petkovic, per tre punti ottenuti con sudore. L'Albania, lo si sapeva, aveva grinta e voglia di far bene (e recrimina su un possibile rigore per fallo di Lichtsteiner), e nella ripresa ha mostrato di crederci nonostante l'uomo in meno. Sommer, poco impegnato, ha messo una pezza su un errore della retroguardia: essi sono stati due, e potevano costare caro, anche se Schär col suo gol decisivo è uno degli uomini copertina. Un merito particolare va a Dzemaili, poi però ben sostituito da Frei, e a Embolo entrato dopo, con una prestazione gagliarda e di sacrificio, seppur non pericolosa in avanti. Ora toccherà alla Romania, che ieri ha dato del filo da torcere alla Francia. Una vittoria semplificherebbe la qualificazione agli ottavi. In molti sostenevano come la sfida chiave fosse questa con l'Albania, di sicuro cominciare con una vittoria è il viatico migliore. Per le strade ticinesi, intanto, qualcuno accenna timidi caroselli, dopo che le piazze si sono gremite di passione, per seguire tutti insieme la Nati.
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