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09.09.2017 - 21:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Io, che ho trasmesso il derby su Facebook, spiego ai tifosi come vedere l'hockey senza bisogno della via cavo"

Con la sua pagina Facebook e una petizione è attivo da tempo contro UPC: "gli abitanti delle Valli non possono avere accesso alla via cavo, per cui sono esclusi dall'hockey in diretta". E racconta della diretta, "pensando a mio nonno, che non ha potuto vederla alla RSI"

CAPRIASCA – È diventato l’eroe di tutti i tifosi di hockey, anche di quelli piottini, lui che è tifoso luganese. Ride, quando glielo diciamo, Luca Iapello, colui che ieri ha permesso a molti sportivi delusi di poter vedere in diretta Facebook il derby fra Lugano e Ambrì. Non diventerà un’abitudine, sottolinea, ma ha trovato il modo di dare una mano a tutti, permettendo anche a chi non ha la possibilità di avere la via cavo di ovviare all’inconveniente.

La diretta Facebook è nata per caso. “Sono abbonato, vado a vedere quasi tutte le partite in casa del Lugano. Ero alla Resega, era la prima di campionato, la prima non trasmessa dalla RSI… Se penso a mio nonno che ha più di 80 anni, è sempre andato alla pista, ora non se la sente più e vedeva il derby in tv, l’ho vissuta come una coltellata. Non è colpa di RSI, intendiamoci, è UPC che va contro gli interessi dei tifosi. Avendo la pagina Facebook con 400 mi piace, ho deciso di fare una diretta dell’inizio, e dei primi minuti. Ma come succede con le cose non previste, la tensione data dalla diretta era sempre maggiore, con 4, 5 visualizzazioni, poi condivisioni su condivisioni e 150 persone alla fine del primo tempo. Così ho continuato, però la soluzione non è questa”. Dunque, è stato un episodio isolato. “Non lo farò più, voglio ripeterlo. Non conosco eventuali ripercussioni legali, anche se a livello internazionale in molti fanno qualcosa di simile, filmando anche la tv: in qualche modo, immagino verranno bloccati. E la soluzione non è quella, anche se diverse persone mi hanno chiesto di proseguire…”.

È un fiume in piena: la sua battaglia contro UPC è iniziata da qualche tempo. “Sono stato io a creare la petizione su charge.org. L’hockey mi sta a cuore, e la sorpresa è stata che si parlava del poco che UPC trasmette solo via cavo, e che non tutti potessero vederle. Qualche giornalista diceva che dovunque è così e chi vuole vedere le partite paga: mi va bene, ma lo faccio se posso avere la linea. Tralasciando l’immagine che sta dando UPC, la quale pensa al guadagno e non al servizio ai tifosi, ero convinto che avrebbe proposto qualcosa attraverso Internet o altro per i pacchetti. Io vivo in Alta Capriasca, la via cavo non arriva…”. Ma Internet sì: “attualmente ho Swisscom TV, assolutamente non la sostengo. Mi va benissimo che abbia vinto UPC, che però deve rendere disponibile l’hockey a tutti. Non parliamo di poca gente! Le zone coperte dalla via cavo sono concentrate soprattutto nelle città, pensiamo a quante valli ci sono in Ticino, nel Sopraceneri, completamente esclusi”.

Ma, cercando e ricercando, Luca ha trovato il metodo che potrebbe dare una grossa mano a tutti i tifosi. “C’è una ditta di San Gallo, mhsTV 4.0, che offre un tv box molto simile a quello che può essere quello di Swisscom o di UPC, con la differenza che può essere usato con qualsiasi operatore, da Sunrise a Swisscom a UPC, basta avere una connessione Internet con una certa velocità. Offrono anche il pacchetto MySports, da lì puoi abbonarti”. Con quali costi? “L’abbonamento base, con 190 canali, di cui 100 in HD, costa 19,90 franchi mensili, mentre il pacchetto della UPC, MySports, come sappiamo costa 25 franchi al mese. Ci sono poi anche altri pacchetti, per esempio c’è l’app mobile, a 3,90 franchi al mese. MySports in questo caso non è ancora disponibile. Comunque con meno di 50 franchi al mese puoi vedere l’hockey ovunque!”

Luca ce l’ha un po’ anche con i club, che a suo avviso non hanno fatto abbastanza per aiutare i sostenitori. “Anche la Federazione, composta dai club, ha sbagliato, vendendo al miglior offerente senza pensare ai tifosi. Secondo me delle clausole nel contratto si poteva trovare, chiedendo di rendere disponibili anche ad altri operatori le partite, o di seguirle almeno via Internet”.

Chiede un intervento anche alla COMCO, che ha contattato. “La COMCO non ha preso misure, ma sta indagando, dopo aver dato una multa a Swisscom per qualcosa di simile. Ma, ripeto, Swisscom bene o male copre tutto il paese. Prima di occuparsi del fatto che molte economie domestiche non sono coperti, per la COMCO viene l’indagine per la violazione dei cartelli, che durerà da 12 a 24 mesi, coi ricorsi vari addirittura a 4 anni, con un contratto di UPC di 5 anni. Senza una certezza, come si fa a scegliere l’operatore, calcolando che solo settimana scorsa Swisscom ha comunicato che non avrebbe trasmesso l’hockey? E a perderci sono tifosi e consumatori. E se UPC ha venduta a quella ditta di San Gallo i pacchetti, UPC stessa ha detto che non esistevano soluzioni per vedere le partite senza la via cavo?”.

Però, adesso, grazie a lui, che già ha mostrato il derby, una soluzione c’è. I tifosi ringraziano!

Per saperne di più:
http://lucaiap.altervista.org/hockey/
https://www.facebook.com/nohockeyviacavo/
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