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15.10.2021 - 09:280

Manfreda: "Aggredito da un avversario, mi aprirono il mento con un calcio. Non devo pagare solo io"

Il calciatore del Locarno squalificato per cinque anni annuncia ricordo: "Se resta la squalifica attuale non credo di tornare, come posso mantenermi in forma da solo tutto questo tempo? Non sono una vittima, ma quando si sbaglia si paga in due"

LOCARNO - “Non mi faccio passare come vittima ma non voglio neanche passare come un criminale. Perché io ho reagito e mi sono scusato con più persone e la federazione, il mio gesto è inaccettabile. Però quello che sto dicendo è che la realtà dei fatti è questa. Perché quando si sbaglia si sbaglia in due. Non mi sembra giusto quindi essere punito così per tutta la vicenda". La notizia dei cinque anni di squalifica per la rissa nella partita col Semine non è ancora stata metabolizzata da Saverio Manfreda, che si sfoga coi colleghi di ticinonews.ch.

“Ho ricevuto un cartellino rosso per una reazione e sono stato allontanato dall’arbitro. Avevo quasi sorpassato la panchina del Semine che continuavano a piovere insulti. Ero già nervoso per l’espulsione, mi è partita la brocca e ho lanciato questo parastico. Non ho colpito nessuno. A quel punto, non si vede nel video, sono stato tirato giù da un giocatore del Semine e poi sono stato aggredito. Mi hanno anche aperto il mento con un calcio e quando mi sono alzato è successo quello che è successo...”. Questa la sua versione dei fatti.

E sottolinea come altre persone, per fatti analoghi, hanno preso squalifiche minori. Quando potrà tornare in campo, avrà 30 anni: ma è convinto che non tornerà più sui campi, perché sarebbe difficile riuscire a mantenersi in forma da solo per tutto questo tempo.

Intanto, è pronto, assieme al club, a fare ricorso, convinto che la squalifica corretta sarebbe dovuta essere di due anni. 

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