BELLINZONA – I premi di cassa malati non dovranno superare l’8 percento del reddito imponibile. Così diceva nell’ormai lontano 1994, durante il cantiere che portò all’istituzione della Lamal, l’allora consigliere federale Flavio Cotti. A ricordarlo è il Partito socialista, che reagisce all’annuncio dell’aumento dei premi di cassa malati per il prossimo anno. «È veramente tanto, troppo per molte economie domestiche», afferma la consigliera nazionale Marina Carobbio.«Per affrontare questi aumenti che pesano sempre più sul borsellino della popolazione si può e si deve fare qualcosa», sostengono i socialisti, che proprio ricordando Cotti propongono un tetto del 10 percento del reddito imponibile per i premi di cassa malati. Per farlo occorre agire sui costi, «abbassando ulteriormente il costo dei medicamenti e disincentivando il sovra consumo di prestazioni sanitarie. I costi crescono soprattutto nel settore medico ambulatoriale e in quello ospedaliero. È necessario regolare maggiormente questi settori. La pianificazione ospedaliera non deve fare l’occhiolino all’economia privata e portare ad un ulteriore aumento dei costi. La dannosa concorrenza tra ospedali va limitata, e agli investitori privati va impedito di fare ampi guadagni sulle costose infrastrutture ospedaliere».Per i socialisti ci vuole anche con una regolazione più incisiva delle apparecchiature più care, con misure efficaci grazie a un base legale federale. Una proposta fatta proprio da Marina Carobbio con un’iniziativa parlamentare, che verrà discussa nelle prossime settimane dalla commissione della sicurezza sociale e sanità. «L’aumento dei premi cassa malati si può contrastare, se lo si vuole fare seriamente», conclude la nota.