Marco Pina, ex sindaco di Ligornetto: “Caro vita, affitti ed energia mettono sotto pressione famiglie e anziani: è sostenibile puntare sull’immagine internazionale senza riequilibrare prima le priorità interne?”

di Marco Pina *
L’intervento del signor Bernasconi di Faido (Corriere del Ticino del 12dicembre) riporta in primo piano una questione che merita un confronto serio e non più rinviabile: il crescente disallineamento tra l’impegno solidale che la Svizzera mostra sul piano internazionale e l’attenzione che lo Stato deve garantire ai propri cittadini. Non si tratta di mettere in discussione la nostra tradizione umanitaria, né il ruolo che il Paese riveste nella cooperazione globale, bensì di riflettere in modo rigoroso sui criteri con cui vengono stabilite le priorità politiche e finanziarie.
Negli ultimi anni gli interventi a favore dell’estero si sono ampliati, mentre all’interno dei confini nazionali un numero significativo di persone si confronta con un peggioramento delle condizioni materiali di vita. L’aumento del costo della vita, la crescita degli affitti, la pressione energetica e l’incremento della vulnerabilità economica non rappresentano fenomeni marginali, ma elementi che incidono direttamente sulla coesione sociale. Le statistiche in materia non sono semplici aggregati numerici: descrivono situazioni concrete di famiglie, lavoratori e anziani che richiedono ascolto e misure adeguate.
È dunque legittimo porsi un interrogativo di fondo: fino a che punto è sostenibile continuare a privilegiare un’immagine di generosità internazionale senza garantire con pari determinazione la tutela dei bisogni della popolazione residente?
Neutralità, cooperazione e apertura internazionale fanno parte del patrimonio valoriale del nostro Paese. Tuttavia, questi principi rischiano di indebolirsi se non vengono ancorati a una politica interna capace di assicurare stabilità, dignità e sicurezza a chi vive sul territorio nazionale.
Non si tratta di porre in contrapposizione il fronte interno e quello esterno, ma di promuovere un utilizzo equilibrato e trasparente delle risorse pubbliche. La credibilità della Svizzera non si misura soltanto dal contributo che offre alla comunità internazionale, ma anche dalla capacità di garantire un sostegno efficace alla propria popolazione.
In questo contesto, si affaccia una domanda che molti cittadini iniziano a formulare: l’enfasi posta sulla proiezione internazionale risponde esclusivamente a un principio solidaristico, oppure tende anche a favorire percorsi personali verso incarichi e riconoscimenti in ambito sovranazionale? Si tratta di un interrogativo legittimo, che richiede piena chiarezza.
Resta ferma, a mio avviso, una convinzione di fondo: un autentico rappresentante politico, indipendentemente dall’orientamento ideologico, ha il dovere prioritario di adoperarsi con ogni mezzo legittimo per il benessere della propria comunità. E oggi, più che mai, emerge la sensazione che l’attenzione delle nostre autorità sia spesso rivolta ai problemi altrui più che alle esigenze del Paese.
Perché una solidarietà che trascura la casa propria non è grandezza: è miopia!
*già sindaco di Ligornetto