"L'iniziativa popolare per la neutralizzazione delle stime immobiliari, promette nel titolo e non mantiene nel testo. Come Prima i nostr o il Decreto Morisoli""

di Manuele Bertoli*
L’iniziativa popolare di recente tornata in Commissione della gestione per chiarimenti chiede di aggiungere nella Costituzione cantonale un nuovo art. 34quater del seguente tenore: “La revisione generale ricorrente dei valori di stima immobiliare non può comportare nel complesso un aumento automatico del gettito dei tributi pubblici, né una riduzione automatica delle prestazioni, degli aiuti e dei sussidi erogati nell’ambito del perseguimento degli obiettivi sociali”.
Il testo costituzionale proposto non prevede nessuna neutralizzazione delle stime, come sbandierato nel titolo dell’atto popolare e nelle dichiarazioni dei proponenti, ma solo l’impegno dello Stato a non rendere automatici gli aumenti tributari e le riduzioni di prestazioni sociali al momento della revisione generale. Insomma, se gli aumenti fiscali e le decurtazioni sociali non dovessero essere automatici, ma decisi con consapevolezza, nulla li impedirebbe e tanti saluti agli iniziativisti.
Ancora una volta siamo di fronte all’ennesima iniziativa che promette nel titolo e non mantiene nel suo testo concreto, come già successo con “prima i nostri”, oppure in parlamento con il decreto Morisoli. Poi naturalmente la colpa dei mancati risultati ottenuti è sempre degli altri, di quelli che non vorrebbero capire, di quelli che fraintenderebbero, perché dalla responsabilità di promettere mari e monti e poi mettere concretamente sul tavolo proposte vuote si scappa volentieri e a gambe levate. L’iniziativa è una truffa ai danni di chi crede che sostenerla in votazione popolare significa garantirsi di continuare a pagare le stesse imposte di adesso e garantirsi gli stessi aiuti sociali di adesso.
Le modifiche di legge necessarie al riequilibrio dei valori della sostanza, quella immobiliare scandalosamente sottovalutata e quella mobiliare valutata da sempre al 100% non saranno affatto limitate da un articolo costituzionale vuoto che spero non entri mai nella nostra carta fondamentale, ma che anche se vi entrasse non avrebbe alcun effetto, certamente non quello di impedire aumenti fiscali non automatici, decisi consapevolmente, per i proprietari immobiliari. Non parliamo poi delle prestazioni sociali, dove si raggiunge il paradosso, perché chi da sempre si attacca ai presunti abusi nel settore sociale qui addirittura vorrebbe continuare a fingere di non vedere che una parte dei beneficiari di queste prestazioni è ben più abbiente di quel che sembra.
Mettere nella Costituzione una norma che bloccasse tributi e prestazioni nella pietra per una parte solamente dei contribuenti, i proprietari immobiliari, era semplicemente impossibile, per questo, nel momento storico attuale, nel quale in politica più dei fatti contano le “narrazioni”, ci si è inventato un “fumogeno” che svilisce la democrazia diretta.
I cittadini hanno il diritto di sapere precisamente su cosa votano e quali sono le conseguenze concrete del loro voto, le narrazioni lasciamole ai genitori e ai nonni nell’ora delle storie della buonanotte. Facciano attenzione anche i contrari all’iniziativa a non cadere nella trappola della narrazione, il testo sul quale si sono raccolte le firme parla chiaro e non sarà nessuna arrampicata sui vetri a cambiarlo.
*già Consigliere di Stato PS - articolo pubblicato su La Regione