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21.11.2016 - 17:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Mega operazione, mini risultati

di Carlo Zoppi, per i gruppi PS e Verdi in CC

Lo stato di diritto è una componente fondamentale della nostra democrazia liberale. Le forze di Polizia sono uno strumento essenziale nell’applicazione della legge e devono poter operare liberamente nei limiti fissati dalla legge godendo nel contempo della massima fiducia da parte della popolazione. Le grosse operazioni di polizia hanno il pregio di far sentire la popolazione maggiormente tutelata, aumentando temporaneamente la percezione soggettiva di sicurezza. Nei fatti, la sicurezza reale si ottiene sanzionando i crimini e prevenendo le situazioni di disagio che possono portare ad essi con un lavoro di prevenzione e cucitura del tessuto urbano e sociale. La Polizia comunale della Città di Lugano ha comunicato il 17 ottobre di aver verificato eventuali “presenze abusive” nel quartiere di Pregassona nelle vie Industria, Roncobello e alla Bozzoreda nel corso dell'operazione "DISTRA". All'operazione hanno collaborato agenti della Polizia Cantonale e funzionari dell'Ufficio controllo abitanti della Città. Le verifiche sono state effettuate in quattro stabili e hanno toccato centotré appartamenti. Durante l'operazione sono state controllate in totale centosessanta persone di cui due sono stare arrestate e due fermate1. Una persona è stata arrestata per infrazione alla Legge federale sugli Stupefacenti e alla Legge federale degli Stranieri e un’altra è stata arrestata per un mandato di cattura2. I fermi sono stati giustificati con infrazione alla Legge federale sugli Stranieri e per accompagnamento forzato. Il numero limitato d’infrazioni rilevate hanno portato a definire il bilancio dell’operazione come "modesto" dallo stesso capodicastero sicurezza della Città di Lugano Michele Bertini3. Seppur a prima vista non privo totalmente di risultati, non si possono avere letture positive a questo tipo di operazione, riassumibile in una vera e propria pesca a strascico. Si troverebbero casi d’infrazioni simili probabilmente in ogni palazzo della Città e non giustificano queste perquisizioni generalizzate. All'operazione hanno collaborato agenti della Polizia Cantonale e funzionari dell' Ufficio controllo abitanti della Città per un totale di 70 agenti di polizia e due unità cinofile, un numero riguardevole per un’operazione definita di prevenzione e di verifica del servizio controllo abitanti. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte degli organi di stampa la popolazione ha reagito in maniera diversa all’intervento delle forze dell’ordine, accomunati da un sentimento di sgomento comprensibile4 nel vedersi sull’uscio di casa un così grande numero di agenti di polizia che ricordiamo, hanno chiesto il permesso agli inquilini di poter entrare negli appartamenti. Chi ha accolto l’iniziativa come atto volto a garantire sicurezza e chi si è avvalso dei propri diritti non facendo entrare nel proprio appartamento il funzionario se non in presenza di un regolare mandato. La comunale di Lugano non è nuova ad operazioni su vasta scala che hanno il pregio di far discutere nell’immediato lasciando però grossi interrogativi sulle conseguenze concrete a lungo termine in termini di sicurezza. L’Ufficio federale di statistica afferma che Lugano si conferma come la terza città più sicura della Svizzera e con 75 reati ogni 1'000 abitanti, la città sul Ceresio ha un tasso di criminalità della metà rispetto a Losanna e Ginevra5. "Se facciamo un paragone, ad esempio, con i furti con scasso siamo la miglior città delle cinque ticinesi", afferma il comandante della Polizia comunale Roberto Torrente6. I buoni risultati non devono farci dormire sugli allori ma nemmeno spingerci a compiere azioni ingiustificate. Alla luce di quanto emerso dalla ricostruzione dei fatti l’operazione in se appare evidente nella sua sproporzionalità per un uso così massiccio di agenti in confronto ai risultati concreti ottenuti. Inoltre non possiamo ignorare il fatto che uno schieramento così massiccio di agenti può avere avuto un effetto intimidatorio nei confronti della popolazione mettendola inutilmente in allarme. “Imponenti operazioni di polizia si possono e si devono senz’altro effettuare. Alla loro base però ci vogliono dei sospetti fondati di infrazioni commesse. “Per esempio, operazioni anti-droga in luoghi noti per lo spaccio, perquisizione d’immobili dove si sospetta la tratta umana, la prostituzione forzata o dove si esercita in condizioni che possano mettere in pericolo le lavoratrici del sesso. Nella valutazione di queste operazioni rimane però fondamentale il principio della proporzionalità e la presenza di sospetti fondati di crimine”7. C’è un equilibrio delicato che bisogna rispettare per garantire la sicurezza ai cittadini senza privarne i diritti e la libertà. Se additiamo l’utilizzo di radar sulle nostre strade come un’ingiusta vessazione da parte dello Stato, una giustificazione di questo modo di fare da parte delle autorità risulterebbe incredibile. Alla luce di quanto emerso, poniamo le seguenti domande: 1. Il Municipio era al corrente dell’operazione? Come valuta le modalità e l’esito dell’operazione? 2. C’erano sospetti fondati di attività criminali all’interno degli edifici per avviare una simile operazione? Tali sospetti si sono avverati fondati alla prova dei fatti? 3. Quali basi legali specifiche all’interno della legge della polizia giustificano questo tipo di operazione con un numero così grande di agenti? Chi l’ha ordinata? La magistratura era al corrente dell’operazione e ha dato il suo benestare? 4. Nel caso di rifiuto di un residente ad acconsentire alla perquisizione, gli agenti si sono ripresentati con un regolare mandato? Questo mandato quali motivi presentava per giustificare la perquisizione? 5. È stata considerata la possibilità che una tale azione avrebbe potuto ledere i diritti alla libertà personale e alla protezione della sfera privata dei residenti senza solide giustificazioni? 6. Il Municipio considera adeguato e proporzionato al compito il numero di agenti coinvolti nell’operazione? 7. Il Municipio ritiene questo modo di procedere efficace per prevenire il crimine? Ordinerà in futuro altre operazioni simili? 8. A Lugano vi sono delle zone considerate ad alto rischio di criminalità? Se si quali e con quali criteri vengono definite queste zone? Cosa intende fare il Municipio per prevenire l’insorgere di tali situazioni? Carlo Zoppi, per Gruppo PS in Consiglio Comunale e Gruppo Verde in Consiglio Comunale
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