Prezzo:
Domenica 24 | 20.30
Spettacoli
Mendrisiotto
HER
Le due facce della fragilità
di e con Naya Dedemailan
durata 60 minuti
adulti
Un’adolescente, devastata dal suicidio della migliore amica, tenta disperatamente di salvare un altro amico dallo stesso destino. Nel confronto con il dolore e la colpa, scopre che per aiutare chi soffre deve prima accettare i propri limiti. Solo imparando ad ascoltare veramente e ad abbracciare la propria fragilità, potrà essere un faro per chi rischia di perdersi.
Un monologo teatrale che esplora il complesso tema del suicidio giovanile attraverso la storia di tre amici. La protagonista, sconvolta dal suicidio della sua migliore amica Giulia, si trova ad affrontare i segnali di depressione nell’amico Salvatore. Il tentativo di salvarlo la costringe a confrontarsi con le proprie inadeguatezze e paure, in un viaggio emotivo che svela quanto sia sottile il confine tra forza e fragilità. Attraverso una narrazione che intreccia ricordi d’infanzia, momenti di crisi e riflessioni crude sulla società contemporanea, lo spettacolo esplora il tabù del suicidio giovanile senza retorica né moralismi. La metafora dell’arrampicata – con le sue corde di sicurezza, i moschettoni e la vertigine del vuoto – diventa il fil rouge di una storia sulla necessità di riconoscere i segnali di allarme per attivare una richiesta di aiuto e sull’importanza di essere autentici nell’ascolto dell’altro.
Un monologo intimo e potente che, tra silenzi e grida, tra buio e sprazzi di luce, ci ricorda come solo accettando le nostre fragilità possiamo davvero essere un punto di riferimento per chi rischia di perdersi.
Perché nei tanti mondi che ci attraversano a volte ci si può smarrire…
Her: Le due facce della fragilità nasce da un progetto di ricerca condotto da Naya Dedemailan nell’ambito della sua tesi di laurea in lavoro sociale. Attraverso un processo partecipativo, l’autrice ha raccolto testimonianze di adolescenti, genitori, adulti e professionisti coinvolti a vario titolo nell’esperienza del suicidio giovanile. La drammaturgia si fonda sull’ascolto di queste voci, restituite in scena in forma simbolica e corale, con l’intento di aprire spazi di dialogo autentici su un tema ancora spesso avvolto dal silenzio.
Lo spettacolo è concepito non solo come espressione artistica, ma anche come strumento di prevenzione e sensibilizzazione, in linea con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità...