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Che shock! Il Giornale del Popolo chiude, domani l'ultima edizione. Già depositati i bilanci in Pretura
È una notizia sconvolgente quella data questa mattina dal Vescovo. A seguito della chiusura di Publicitas, il giornale, che era sostenuto per una parte determinante dai proventi pubblicitari raccolti dalla stessa, l'editore comunica di non aver potuto fare nient'altro
LUGANO  - La chiusura di Publicitas miete la prima vittima, ed è una vittima eccellente. Il mondo del giornalismo ticinese non può che essere sotto shock e profondamente dispiaciuto. Sabato uscirà infatti l’ultima edizione dello storico Giornale del Popolo, che chiude così all’improvviso.

Il Vescovo, editore del quotidiano, non ha potuto far altro, comunica, che depositare i bilanci presso la Pretura di Lugano.

"A seguito delle vicissitudini di Publicitas recentemente rese note dai mezzi di comunicazione, la situazione venutasi a creare per il Giornale del Popolo, sostenuto per una parte determinante dai proventi pubblicitari raccolti dalla medesima e ora venuti a mancare, ha posto l’editore (il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri, ndr.), amministratore unico della Nuova Società Editrice del Giornale del Popolo SA, di fronte alla necessità del deposito dei bilanci presso la Pretura di Lugano avvenuto in data odierna", spiega il Vescovo.

Il quale "in questo difficile momento desidera manifestare a tutte le collaboratrici e i collaboratori, chiamati ad affrontare una situazione di grande fatica, la sua profonda gratitudine per l’impegno generoso e perseverante profuso in tanti anni. Sono allo studio modalità per rendere possibilmente meno gravose le conseguenze di questa forzata chiusura. Una riunione informativa sarà indetta per tutte le collaboratrici e i collaboratori del Giornale del Popolo quando ci saranno elementi certi sull’intera questione”.

Una notizia che squarcia il mondo dell’informazione. Domani uscirà l’ultimo numero, come annuncia con tristezza il sito del quotidiano, che riporta lo stesso comunicato che stiamo riportando noi. Forse non c’è altro da dire, soprattutto per chi vi ha lavorato una vita, e improvvisamente si trova senza lavoro.

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