“Non lo sono, rispetto al passato la differenza si nota in panchina. Sannitz, per esempio, poteva fare la doccia, andare a raggiungere Chiesa, Ronchetti e altri, invece è rimasto vestito ed è tornato in panchina, idem Lapierre. Si danno tutti una mano, dal meno carismatico a quello più leader, ciascuno a modo suo, dà una parola di incoraggiamento, sono molto uniti. Tutto ciò è stato favorito da Ireland, che ha capito cosa aveva in casa, che tipo di giocatori e di squadra poteva plasmare, lasciando fuori per esempio Klasen. Sannitz è fondamentale perché di centri non ce ne sono molti”.