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13.06.2017 - 14:540
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Zaccheo non molla, "caro Mammone, vuoi farlo oppure il dibattito con me? La vostra trasmissione lancia messaggi semplicistici e contradditori"

L'ingegnere agroalimentare continua a sostenere come "Patti Chiari non abbia migliorato il comparto agroalimentare ticinese, come afferma Mammone. Le analisi non si fanno con le tecniche d'immagine"

COMANO - Aleardo Zaccheo non demorde: i metodi di Patti Chiari, trasmissione della RSI che ha scoperchiato il caso Crotta (ma non solo, in questi anni), non lo convincono (in un'intervista ci aveva anche spiegato come mai), e vuole a tutti i costi un dibattito con la redazione.

Il giornalista Reto Ceschi si era detto disponibile, Zaccheo aveva affermato di voler discutere direttamente col conduttore Lorenzo Mammone. Per ora, non è successo nulla, e l'ingegnere agroalimentare ribadisce con una lettera allo stesso Mammone la sua volontà di organizzare davvero il dibattito.

Ecco il testo:

"Sono già passati oltre 10 giorni da quando il responsabile dell'informazione RSI, Sig. Reto Ceschi ha accolto la mia proposta di un dibattito pubblico sul tema della "sicurezza alimentare", in relazione ad una mia presa di posizione al riguardo, e a come questo argomento sia stato sviluppato dalla trasmissione "Patti Chiari", in quasi un decennio di attività. 

Purtroppo, non avendo ancora ricevuto una conferma dal diretto interessato Sig. Lorenzo Mammone, inizio ad avere il sospetto che Ceschi abbia fatto i conti senza l'oste, e in questo caso, non mi resta che reiterare il mio invito direttamente, nella speranza che da questo confronto ne possa scaturire un dibattito interessante e costruttivo. 

Recentemente, il Sig. Mammone ha incontrato dei giovani a "Linea Rossa", dove ha avuto modo di esprimersi sulla sua trasmissione, e confrontarsi con le critiche e i luoghi comuni che naturalmente una trasmissione di carattere investigativo come "Patti Chiari" possono suscitare.  Ciò che mi ha colpito maggiormente, sono state delle affermazioni puntuali, nelle quali il Sig. Mammone, non solo si erigeva al ruolo di difensore dei consumatori, ma si autoproclamava anche come un importante tassello del miglioramento continuo e dell'educazione nel comparto agroalimentare del nostro paese. 

Visto e considerato che anche io come lui, preferisco essere schietto, diretto e parlare chiaro, ho la netta impressione che il modo di affrontare il tema "sicurezza alimentare" da parte di "Patti Chiari", non abbia migliorato affatto il nostro comparto agroalimentare.  Anzi, sono convinto che la trasmissione "Patti Chiari" abbia contribuito a generare dei messaggi semplicistici e contradittori su questo tema, generando diffidenza e caos sia nei settori produttivi che turistici nazionali.

Per di più, oltre ad avere ripetutamente alimentato sospetti di presunti pericoli per la salute pubblica, spesso però non suffragati da dati scientifici e oggettivi, la trasmissione a mio avviso, ha perso di vista non solo il carattere scientifico dei temi stessi, ma anche le conclusioni dei propri consulenti. 

Tuttavia, ciò che ritengo ancora più controproducente, è il fatto che all'interno di questa potente macchina mediatica locale, si siano macinati e delegittimati tanti colleghi, i quali in buona fede, sia che lavorino per il cantone, che per la grande distribuzione, che per dei "concorrenti", hanno e continuano ad operare in modo onesto per la salvaguardia della salute dei consumatori. 

Dopo quasi 10 anni di trasmissione, è ormai giunta l'ora di affermare con forza che, anche se le telecamere sono neutre e non mentono mai, le superfici lavabili non si analizzano attraverso delle "tecniche d'immagine", ma si valutano oggettivamente con dei tamponi di superficie.  Inoltre, in tutto il continente europeo, e quindi anche nel nostro paese, sono in vigore da tempo dei chiarissimi criteri tecnici, legali e delle procedure consolidate, che hanno lo scopo di allertare la popolazione in caso di pericoli reali dovuti a derrate alimentari.

Questo è il tema del dibattito pubblico "ex muro" che vorrei organizzare con il conduttore di "Patti Chiari", in un semplice formato: mezz'ora di presentazione a testa, seguito da un dibattito pubblico sui temi presentati, in totale trasparenza e naturalmente, nel principio della reciproca buona fede".

Mammone, questa volta, risponderà?


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