Il toccante minuto di silenzio
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04.07.2020 - 12:000

"Case anziani, vogliamo la verità". Il dolore e la rabbia dei parenti che non trovano risposte

Divieto di ospedalizzazione degli ospiti delle strutture per anziani, test tardivi, ritardo nella divisione dei malati dagli altri, somministrazione di morfina, comunicazioni lacunose: l'MPS ha organizzato una toccante serata sul tema

MONTE CARASSO – Tutti insieme per far sentire la propria voce, per urlare che si vuole la verità e che non ci si accontenta delle solite parole tipo “è stato inevitabile”, “le norme sono state rispettate”, eccetera. Una serata toccante e dai forti contenuti emotivi, quella che ha avuto luogo ieri sera a Monte Carasso, organizzata dall’MPS, per chiedere chiarimenti su quanto accaduto nelle case anziani durante il Covid.

Rabbia e dolore si sono mescolati col ricordo di chi non ce l’ha fatta e se ne è andato.

Per l’MPS, diversi sono stati i punti critici, a partire dal divieto di ospedalizzazione degli ospiti delle case anziani sino ai test non tempestivi a anziani e personale, per non parlare dei dispositivi di sicurezza (a Mendrisio pare sia uno dei punti che ha portato alle dimissioni della capo struttura) e alle visite permesse anche dopo lo stop cantonale (Sementina, in particolare).

Proprio su questo punto, ha preso la parola una donna che ha raccontato di essere entrata a Sementina in casa anziani anche dopo il divieto di visite (ha perso l marito per Covid). Un’altra signora ha lamentato la scarsità di informazioni e la probabile somministrazione di morfina alla madre. E che dire di una donna a cui è deceduta la madre perché contagiata dal personale asintomatico?

“Quando si ha a un genitore di una certa età, si è consapevoli che prima o poi potrebbe arrivare quel giorno, ma mai avrei immaginato di perdere mia madre in questo modo, senza poterle stare vicino in nessun modo”, è una frase simbolo, un pensiero condiviso da molti.

Se nel Luganese su oltre 600 ospiti i morti sono stati pochissimi, a finire sotto l’occhio del ciclone sono stati Sementina (con 21 decessi!), Claro ed altre, oltre al caso di Mendrisio con le dimissioni della capo struttura. Su quest’ultima situazione si è mosso Massimiliano Robbiani, a denunciarne mole altre l’MPS, organizzatore della serata, che si augura di poter dare presto risposte alle famiglie toccate dai lutti.

Il Movimento per il Socialismo ha voluto ribadire la necessità, a suo avviso, di una gestione centralizzata e cantonale delle case anziani, che ora sono comunali.

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