Se le restrizioni si protrarranno oltre fine febbraio, anche i 5 miliardi chiesti dal Parlamento Federale potrebbero non essere sufficienti, si punta ora a 10. A lavorare sul tema un gruppo di lavoro congiunto tra la Confederazione e Cantoni
BERNA - Di solito il mercoledì è la giornata in cui il Consiglio Federale ha abituato a comunicare le sue decisioni. Questa volta, nessuno sviluppo sulle misure ma d'altro canto nessuno se ne aspettava, dato che Berset aveva parlato del 17 come data in cui si inizieranno a pianificare eventuali riaperture. Si è parlato dei casi di rigore, in particolare di un possibile, nuovo, raddoppio dei soldi a disposizione.
Dato che sembra scontato che le restrizioni varranno anche oltre la fine del mese, la somma proposta dal Parlamento Federale, ovvero 5 miliardi (già il doppio di quanto stanziato inizialmente) non pare più sufficiente e si valuta di salire fino a 10 miliardi. A lavorare sul tema vi è un gruppo di lavoro congiunto tra la Confederazione e otto rappresentanti cantonali.
Il contributo cantonale diventerebbe del 20%.
Nel frattempo, è stata aggiornata la lista dei paesi di ritorno dai quali bisognerà fare una quarantena di dieci giorni, accorciabile a sette (ricordiamo però che per entrare in Svizzera in aereo è necessario un test negativo). Aggiunti Albania e Serbia, mentre per quanto riguarda l'Italia esce il Veneto ma entrano le Marche, la Puglia e l’Umbria