BELLINZONA – Quando si fanno statistiche, a volte saltano fuori numeri che stupiscono. Per esempio, si penserebbe di rilevare maggiori abusi (anche se ovviamente ci si augurerebbe di non averne, ma quello è un mondo ideale) nei settori non regolati dal CCL. Invece, è il contrario!
I numeri vengono dalla risposta a un’interrogazione di Matteo Pronzini al Consiglio di Stato, che chiedeva cifre per poter eventualmente avere una base per parlare di una nuova LIA. Ebbene, nei settori regolati da contratti collettivi è risultato un tasso del 24% di abusi relativi alle condizioni di lavoro e di salario e all’obbligo di fornire informazioni. Una percentuale che scende al 14,5% quando si parla di settori privi di CCL.
I dati danno ragione a Pronzini, il quale affermava che non sono i privati ad assumere i cosiddetti padroncini. In effetti, il numero di di lavoratori stranieri notificati è rimasto pressoché stabile nonostante fosse in vigore la LIA. Meno infatti sono stati i padroncini, però i datori di lavoro svizzeri hanno assunto più stranieri (provenienti in gran parte dall’Italia): cambia la modalità, il risultato è pressoché lo stesso.
E se si pensa che la maggior parte di essi vengano messi sotto contratto tramite un’agenzia interinale, si erra. Infatti, sono circa 3'700 questi ultimi, mentre sono addirittura 11'600 i lavoratori assunti direttamente dal datore di lavoro. Il totale? Circa 3'000 posti di lavoro a tempo pieno.
Insomma, si conferma che la LIA ha ottenuto meno di quanto si sperava. E stupisce sicuramente che le maggiori infrazioni siano state commesse dove già vige un CCL.