CANTONALI 2023
Vincitori e vinti, le reazioni dei rappresentanti
Le prime dichiarazioni al termine della giornata elettorale che ha consegnato al Ticino un nuovo Parlamento.
TiPress/Alessandro Crinari

MELIDE – Vinti e vincitori. C’è chi sorride e chi piange al termine della lunga giornata elettorale che ha consegnato al Ticino un nuovo, e più frammentato, Parlamento. Nel corso della trasmissione Matrioska su TeleTicino è intervenuto il capogruppo della Lega Boris Bignasca, che ha annunciato di voler tornare a fare più opposizione. “Sono deluso. Mi dispiace per chi sarà lasciato a casa. Soddisfatto del risultato per il Consiglio di Stato? Ho perso quattro deputati e non posso dirmi contento. Dobbiamo cambiare radicalmente politica. Dobbiamo tornare a fare opposizione".

Fabrizio Sirica (PS): “Il nostro progetto è a medio termine. Sapevamo dei limiti della nostra lista, ma il raddoppio non era l’obiettivo di questa tornata elettorale. Abbiamo gettato le basi oggi. C’è stata una solidità dell’alleanza, seppur perdendo seggi. Dobbiamo proseguire su questa strada”.

Alessandro Speziali (PLR): “Paghiamo astensione e schede senza intestazione. L’obiettivo non è raggiunto. Abbiamo disperso voti in giro. Ci stiamo iniettando una buona dose di autocritica. Il risultato ci pone degli interrogativi a livello di temi e di approccio. Non direi a livello di candidati, sono stati tutti delle macchine da voti. Ma non basta: ci vuole sintonia sui temi e soluzioni. Ci sarà da lavorare parecchio”.

Fiorenzo Dadò (Il Centro): “Non si tratta di fare caccia ai partitini, ma di trovare convergenze. Non ci sono partiti di Serie B in Parlamento. Mi sembra di capire che ci saranno dei deputati che hanno delle belle competenze. Se si riuscirà a trovare collaborazione ben venga. Il Gran Consiglio dovrà trovare delle convergenze. Perché la Lega ha perso così tanto? È nata come movimento di opposizione e in Governo non è stata portata avanti una politica leghista”.

Amalia Mirante (Avanti): “Risultato eccellente per un movimento che è nato solo pochi mesi fa. Il mercato del lavoro in tutte le sue declinazioni è la vera priorità della politica ticinese. I temi importanti a livello internazionale non si possono risolvere né dal Parlamento né dal Consiglio di Stato”.

Roberto Ostinelli (HelvEthica Ticino) “Il nostro movimento è nato dalla spinta della pandemia. Con i piccoli mezzi che abbiamo avuto è un ottimo risultato. Sognavo tre-quattro seggi, ma mi accontento”.

 

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