CRONACA
"Gli aiuti sociali svizzeri ai migranti finiscono all'estero?"
17 miliardi di franchi vengono inviati ogni anno da stranieri residenti in Svizzera (o frontalieri) verso i paesi d'origine. Un rappresentante UDC si chiede da dove arrivano, "magari anche da attività criminose?"
BERNA - Secondo la Basler Zeitung, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sostiene come annualmente 17 miliardi di franchi vengano spediti ogni anno da lavoratori stranieri, migranti o frontalieri verso i loro paesi d'origine, tramite la Posta oppure aziende di servizi finanziari come Western Union o Moneygram.Un argomento di cui si è sempre parlato, anche in passato. Chi lavora qui, magari ha la famiglia che è rimasta nel paese di partenza, e invia soldi per mantenere o aiutare i parenti. Un fenomeno dunque di fatto inevitabile e da sempre presente.Quello che fa arrabbiare molti è il non conoscere la provenienza esatta di questo flusso di denaro: si tratta dei soli stipendi dei lavoratori in questione (di cui fanno parte anche i frontalieri), oppure di aiuti sociali ottenuti dalle persone che soggiornano nel nostro paese? È in particolare un rappresentante UDC, il Consigliere Nazionale Andreas Glarner, a chiederselo, aggiungendo come fonte di reddito da inviare all'estero anche attività criminose. "Ogni volta che simili somme arrivano in certi Paesi, qualcuno ha la possibilità di pagare uno scafista o un passatore. Dove vogliamo arrivare?".Il Governo svizzero invece vede di buon occhio questa pratica, importante per molti paesi e il loro sostentamento, purché sia effettuata in modo trasparente.
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