Per altri, già il dividere “noi” e “loro” è errato. “Il gay pride, per me non dovrebbe essere gay, ma al contrario una celebrazione di orgoglio per ogni essere umano che ha raggiunto la propria libertà in quanto ad individuo. che sia fatto in maschera o con i carrozzoni non ha importanza, se non per la sola rappresentazione del proprio orgoglio. Nel 2017 ancora cadere nella trappola tesa del "fatelo ma senza far troppo casino" mi sembra un po' assurdo. é esattamente lo stesso concetto del "sii quel che vuoi essere ma non farlo vedere/ nasconditi". Insomma viviamo, lottiamo, e lasciamo vivere. cerchiamo di essere orgogliosi per ciò che siamo e amiamoci, anche con i costumi e i carrozzoni, o in silenzio e con un bell'abito. l'importante é che lo si faccia, e lo si faccia come meglio crediamo di farlo”. Si fa notare la poca unità all’interno di un mondo come quello LGTB considerato ancora una minoranza, e il Gay Pride è ritenuto una manifestazione importante. “Finche si va avanti ad aperitivi e feste e tutto finisce li,non si va da nessuna parte. Certo è un buon inizio, e da qualche parte bisogna cominciare.....ma non riesco a vedere poi,una visione sul lungo termine e un progetto concreto e chiaro da portare avanti....tipo interazioni sociali serie, collaborazioni con le scuole e le varie istituzioni,la volontà di aprirsi e includere, piuttosto che mettere puntini sulle I, non necessari”.