“Se volete lavorare in Ticino, vi insegno qualcosina…” ha proseguito Fresi. “Dovete essere precisi, nessun ritardo, con gli orologi sincronizzati. E scegliete bene la frontiera da cui entrare. Poi, le strade: da noi sono piene di buchi, loro i buchi li hanno solo sul formaggio. Dunque, se lodate le belle strade, vi beccano subito. Se vi chiedono se siete svizzeri, rispondete ja, con convinzione. Ricordate, però, che il vero nemico da cui difendersi è l’italiano immigrato in Svizzera 40 anni fa”.