Abbiamo imparato soprattutto che la politica è ovunque. Basta fare un giro sui social: chi esultava per la “cacciata” di Bello Figo generalmente è di destra, chi invece si appellava alla libertà artistica è di sinistra (con le dovute eccezioni, perché Norman Gobbi, leghista, ha detto che annullare è stato un errore). Questo perché la politica la fa da padrone nell’immagine del rapper stesso, o almeno, in un paio dei uso pezzi più famosi. Il KWND ha fatto sapere di averlo già ospitato senza ostacoli, ma era prima della canzone di “non pago l’affitto”, prima di dividere, prima di essere politico. Se l’artista invitato fosse stato un altro, nulla sarebbe accaduto. A smuovere le folle, oltre allo sport, c’è la politica, destra contro sinistra, indigeno contro straniero, immigrato contro residente. E se si sono scomodati addirittura dei politici di alto livello in Ticino, non è per Bello Figo, bensì perché il segnale è di quelli che può far paura.