Poi, scrive, “la preoccupazione di «evitare di diffondere allarmismi nella popolazione cercando, nel limite del possibile, di non ingigantire i pericoli» fa parte senz’altro delle linee guida indicate nel servizio, ma non «a costo di presentare una versione dei fatti diversa dalla realtà»”. Il documento usato da Müller (ovvero, da chiunque si nasconda dietro lo pseudonimo, non è importante saperlo), non ha retto a verifiche, e il metodo si è rivelato lacunoso, ammette Pontiggia. “Il giornalista autore del servizio ha agito in totale buona fede. Le sue due distinte fonti nella polizia germanica, sempre rivelatesi affidabili in precedenza, per ragioni che ci è difficile individuare lo hanno raggirato in questo caso. Una ha preteso di confermare anche a posteriori il documento sulla base di un vantato rapporto di fiducia, ma la realtà si è poi rivelata un’altra”.