“Non l’ho fatto per giudicare se sia bello o brutto, quello è la città a doverlo dire, anche se mi pare che non piaccia molto. Io sono passato su una strada laterale, agganciandomi al fatto che la decisione municipale non mi è stata mostrata. Secondo l’articolo 8, chiedevo che per avere un più ampio consenso la questione fosse portata alle commissione e al Consiglio comunale. La legge è molto chiara, parla di uno stemma e di un sigillo, il primo deciso dal legislativo, il secondo dal Municipio, ma è una copia. E desideravo che ci potesse un eventuale referendum, perché il logo è stato modificato totalmente. L’immagine visiva che vediamo su un qualsiasi cestino dell’immondizia ovunque girando per Lugano, è decisamente cambiata, per cui servirebbe un consenso maggiore”.