Qui si parla di odio razziale, ma i social, da svago e sistema per tenersi in contatto con amici lontani, anche per condividere foto e momenti personali, oppure per discutere di argomenti di interesse comune o farsi due sane risate nel tempo libero, sono divenuti un triste specchio della realtà. Pochi ne sono immuni, vittime dei botta e risposta e della sindrome del leone da tastiera, ovvero della possibilità di scrivere qualsiasi cosa, protetti dietro lo schermo del proprio pc, come non si oserebbe probabilmente fare a tu per tu con gli interessati.