“Ci sono moltissimi giovani che vogliono divertirsi. Il divertimento notturno non è più solo discoteca, ci sono anche i preserata, coi bar che la fanno da padrone. Ammettiamo che un ragazzo abbia 50 franchi in tasca. Nel bar consumava 15 franchi, ne teneva 35 per la discoteca, per l’ingresso, un drink e magari un secondo drink. Oggi, invece, 30 sono destinati al preserata e i soldi per la discoteca sono contati se ci sono. Basta notare il fatto che più di una discoteca, se non tutte, abbia introdotto l’ingresso gratuito fino a un certo orario. È diventata una guerra fra poveri, diciamola tutta. Secondo me, un altro errore è il fatto di mescolarsi: i bar vanno musica, per esempio. E si balla anche lì, quindi talvolta poi si va a casa, dato che i soldi in tasca alla gente non sono tantissimi. Mentre la gente c’è voglia di ballare, e deve farlo nei locali notturni”