La scelta è nata gradualmente, “ha cominciato a essere un tema quando l’esecutivo si è trovato confrontato con il secondo referendum, quello contro la trasformazione in SA delle Aziende industriali (dopo quello su Piazza del Ponte, ndr) e il suo risultato. Lì ho percepito un’esigenza di rinnovamento all’interno del Comune. Penmsavo di superarla col tempo, ma passando le settimane questa esigenza è diventata sempre più marcata. Questo sentimento di rinnovamento, oltre a trent’anni di attività politica, ha creato un’alchimia che mi ha quindi portato a questa decisione”. Racconta che diciotto giorni in solitudine in montagna, viaggi che compie spesso, lo hanno aiutato ancor di più a guardarsi dentro. Ma se i referendum fossero andati in un altro modo? “Probabilmente non avrei avvertito questa esigenza”, ha risposto molto onesta,mente Croci.