“Era necessario prendere DNA e impronte digitali?”, ha proseguito Gobbi. “Sono stati ritrovati alla Valascia degli oggetti utilizzati durante i tafferugli, sequestrati come prove. Si tratta di cose usati per commettere reati, bottiglie, fumogeni, eccetera. Su di essi ci sono ovviamente tracce e impronte, la prova del DNA serve per capire chi li ha usati. I costi sono normali, come quelli di ogni procedimento, e se gli imputati verranno condannati, saranno imputati a loro come spese processuali. Se venissero assolti, le prove verrebbero distrutte, altrimenti saranno confermate. Non posso indicare ancora un costo definitivo, poiché l’indagine è ancora in corso”.