“Il voler vivere dignitosamente, poter creare una famiglia, avere degli amici, essere considerati, non essere guardati come marziani che vogliono invadere. Pensa che io ho imparato il dialetto, la massima forma di integrazione forse! Lasciare i propri cari e la propria terra richiede coraggio, tutti vogliamo essere felici, partendo dalle piccole cose, anche solo da un sorriso. Cercate di creare un contatto con lo straniero. Io sono qui da 35 anni, mi fa male vedere i giovani senza valori, che guardano solo attori e calciatori, pur sapendo che solo uno su mille ce la fa, come dice Morandi. Volevo farcela da solo, non ho una famiglia cui appoggiarmi. Devo ringraziare, da sempre, il signor Paolo Pezzoli: un giorno cercavo lavoro, e lui mi ha detto che era membro della Fondazione Margherita, mi ha dato 18mila franchi da cui sono partito: meno male c’è ancora chi valorizza le idee! Perché essere egoisti? Si può ancora fare qualcosa per regalare quella felicità di cui abbiamo tanto bisogno”.