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Cronaca
02.07.2018 - 09:410
Aggiornamento: 10:37

"Qualsiasi progetto avremmo proposto non sarebbe andato bene". L'amarezza del Municipio, ma Zanini apre: "hanno salvato l'ex Macello, ora si potrebbe avviare un discorso fra adulti"

Dure parole del sindaco Marco Borradori sugli autogestiti: "la Città è stufa di un Macello ostaggio. Non si può dialogare con loro, non c'è un interlocutore stabile e tutto deve essere deciso all'unanimità dalla loro assemblea". La socialista: "lo spazio e i contenuti previsti, come dicono loro, non sono così distanti"

LUGANO – L’ex Macello e gli autogestiti sono da anni un tasto dolente per la Città di Lugano. La lunga lettera di ieri non è piaciuta a Marco Borradori, che attraverso il Corriere del Ticino replica. In pratica, i molinari affermavano che il progetto presentato dal Municipio presenta una cultura istituzionale ma simile a quella che loro portano avanti da anni.

Per il sindaco, quello municipale è un progetto di grande valore, preparato guardando anche ad altre realtà, e “non sono per nulla d’accordo che un progetto del genere non possa venir realizzato solamente perché loro si mettono di traverso. Che lo facciano, ma in modo legale e democratico. La gente è poi un po’ stufa di vedere come quell’area tanto pregiata sia tenuta in ostaggio”. Parole dure, insomma, un po' mitigate da quelle della collega Zanini Barzaghi.

Borradori è esasperato, anche tenuto conto che si tenta di dialogare, una strada comunque difficile. “Dialogare con loro non è facile. E non lo è per la connotazione stessa della loro struttura. Non c’è un interlocutore stabile e c’è sempre la spada di Damocle rappresentata dal fatto che al centro sociale tutto deve essere deciso, all’unanimità, dalla loro assemblea”.

“Ho l’impressione che qualsiasi progetto avessimo proposto a loro non sarebbe comunque andato bene. Se si ha a cuore un comparto importante della città come quello, e si vuol riqualificarlo, bisogna fare in modo che la popolazione ne possa poi beneficiare”, ha aggiunto amaramente il vicesindaco Michele Bertini.

Prova ad avvicinarsi agli autogestiti, non risparmiando lodi, la collega di Municipio Cristina Zanini Barzaghi. “Secondo me, anzi, è ora di poterne discuterne con loro. Lo spazio c’è e i contenuti previsti, come confermano loro stessi nel comunicato, non sono poi così distanti. Personalmente riconosco che hanno salvato l’ex Macello. Se non l’avessero occupato sarebbe probabilmente già stato abbattuto dalle ruspe; è anche giusto ricordare che ora è stato finalmente protetto come bene culturale, dunque deve essere valorizzato. Se, come affermano loro, è da 22 anni che sono presenti, ecco che sarebbe bello fare un salto di qualità e attivare un dialogo fra adulti”.

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