CRONACA
Scrivere sui muri, rubare e danneggiare simboli religiosi: quel Ticino maleducato
Striscioni ai Castelli di Bellinzona e scritte a Massagno a favore di una manifestazione del Collettivo R-Esistiamo, statue sparite a Meride e Sagno
dal profilo Facebook di Philippe Bouvet

BELLINZONA – Trattare i muri come se fossero un foglio gigante, senza curarsi che siano bene comune, imbrattandoli di scritte per pubblicizzare una causa a cui si tiene. Rubare oggetti sacri. Sono episodi, che mesi insieme danno un’immagine non edificante: maleducazione, inciviltà. Anche il Ticino ha i suoi casi.

Sabato si svolgerà una manifestazione del Comitato R-Esistiamo a favore dei migranti. Causa che ciascuno può sposare o meno, però non va sostenuta scrivendolo sui muri. Dapprima sono apparsi degli striscioni con le scritte "Basta deportazioni, basta bunker, libertà per tutti" ai Castelli di Bellinzona, poi sono arrivate le scritte a Massagno, con ora e luogo del corteo. Indignato il consigliere comunale leghista Philippe Bouvet, che chiede un intervento dei Municipio, contestando anche l’uso del forte termine “bunker”: "Alla luce di certi vandalismi da aree politiche ben note che sono anti-democratiche ed anarchiche, tengo a condannare simili atti in seno al Comune di Massagno che vanno a toccare direttamente e indirettamente il cittadino contribuente" scrive Bouvet. "È ora che Municipi e Magistratura si diano da fare per individuare e condannare con pene esemplari simili atti che sono assolutamente fuori luogo!".

Lorenzo Quadri contesta quello che a suo avviso è un diverso trattamento: “fossero comparse scritte contro l'immigrazione clandestina, moralisti a senso unico, sinistrati e compagnia cantante starebbero già strillando allo scandalo ed al razzismo al massimo dei decibel. Invece, i "loro" possono permettersi di imbrattare la proprietà pubblica con graffiti che inneggiano alla violazione della legge; e stranamente quelli che si sciacquano la bocca con "il rispetto della legalità" non fanno un cip.
Naturalmente il costo della pulizia del muro imbrattato lo paga il solito sfigato contribuente. Ma tanto gli autori di queste scritte le tasse mica le pagano, o magari le pagano all'estero in quanto arrivano da oltreramina, per cui: chissenefrega! E si aspetta ancora la ferma condanna da parte degli ambienti di cui sopra per i volantini comparsi nei giorni scorsi in cui la polizia cantonale viene paragonata ai nazisti. Dove sono l'inutile e faziosa commissione federale contro il razzismo, la federazione delle comunità israelite, eccetera? Questi gremi si indignano solo su comando dei radikalchic?”.

Al di là della sua opinione, rimane che gli episodi vanno condannati: ci sono altri modi rispettosi del bene comune di pubblicizzare una manifestazione.

In quanto ai furti e ai danneggiamenti a opere religiose, purtroppo non sono novità, se ben si ricorda c’era stato un periodo in cui purtroppo andavano di moda, da Melide a Bissone. Ora l’onda si è alzata di nuovo. Il primo episodio è avvenuto a Sagno, con il furto della statua di Santa Bernadetta ai piedi della Madonna di Lourdes., strappata dal basamento. A Meride è invece sparita la Madonna della “Guana”. E non è finita, perché sempre a Meride qualcuno ha danneggiato il crocifisso.

Segnali di inciviltà, i simboli religiosi per rispetto verso chi crede dovrebbero essere al riparo da vandalismi ancor di più di altri beni comuni.

Messe assieme, scene di ordinaria maleducazione. Qualche domanda vien da farsela.

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