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Cronaca
19.11.2018 - 09:000

SOS bullismo. "Le prime situazioni si vedono già attorno ai 4 anni"

Un successo la serata organizzata dai Ctiy Angels, che vivono il fenomeno in strada ogni giorno, sul tema, con testimonianze e strumenti per combattere una piaga sociale

LUGANO - È stato un successo l’evento organizzato dai City Angels giovedì scorso sul bullismo. L’associazione chiedeva espressamente soluzioni concrete da parte di tutti i relatori coinvolti e ciascuno di essi ha portato e trasmesso le proprie competenze con lo scopo di sensibilizzare, formare i presenti a riconoscere i casi di bullismo dando allo stesso tempo le istruzioni sul comportamento da adottare, ma soprattutto su chi contattare in caso di bisogno.

Addirittura, l’evento è durato un’ora più del previsto ed erano più di 150 persone fra genitori, docenti, educatori, agenti di polizia e molti addetti ai lavori presenti alla serata.

Il presidente dei City Angels Giuseppe Modica ha aperto la serata spiegando il motivo per il quale come associazione si è deciso di affrontare il tema. “Anche noi come tutti voi abbiamo delle responsabilità in ambito di bullismo. Ciò che possiamo fare è sensibilizzare attraverso tutti gli strumenti che ci vengono messi a disposizione.”

Quando i City Angels prestano servizio sulle strade di Lugano o Chiasso, incontrano ragazzi che in un qualche modo sono vittime di bullismo, chi in modo attivo e chi in modo passivo. Ma in ambo i casi stanno trasmettendo segni della loro debolezza.

Il secondo intervento è andato al consigliere comunale di Lugano Paolo Toscanelli che ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento della politica anche attraverso il sostegno verso eventi di sensibilizzazione come questi. Inoltre è stato affermato che il tema della formazione è una delle armi da utilizzare per combattere queste situazioni di disagio. E la politica ha le sue responsabilità.

Il microfono è poi passato a Haidi Segrada, Direttrice e coordinatrice della scuola dell'infanzia di Ponte Tresa. “Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un abbassamento dell’età in cui si manifesta il bullismo. Oggi si parla di pre bullismo, dove già all’età di 4 anni, si manifestano situazioni che in passato erano impensabili. La collaborazione e la buona comunicazione tra scuola e famiglia non devono e non possono mancare né essere demandati a uno solo dei due fattori.”

“Un altro aspetto fondamentale viene rivestito dall’informazione e dalla formazione di tutti i soggetti: dai genitori agli educatori, dagli studenti a tutti coloro che operano nella nostra società, nessuno è escluso.” Attraverso immagini e simboli, Segrada ha sottolineato i passaggi necessari per creare una percorso dinamico e fattivo per una collaborazione sinergica e con il motto: “Il Bullismo? Insieme si smonta” ha concluso citando un pensiero di Ghandi “Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio, una città, un paese, un mondo non violento?”

Il terzo turno è stato quello del Gruppo Visione Giovane della Polizia Cantonale rappresentato dal responsabile Cantonale del progetto Sgtm Giancarlo Piffero che ha riportato le statistiche rispetto il lavoro svolto nelle Scuole del nostro Cantone. Il gruppo visione giovani della polizia ha per obiettivo quello di sensibilizzare i ragazzi dai 10 anni compiuti.

È poi arrivato il turno di Shayda Askari, Psicologa ATP-FSP per adolescenti e adulti che ha raccontato la propria storia di “ex bullizzata citando il proprio vissuto, oltre a dare dei consigli concreti su come lavorare in sinergia per far fronte a questa problematica sempre più presente fra i nostri giovani.

Il microfono è passato a Rubi Belge che ha descritto il ruolo importante dello sport, come anche la boxe per fortificare il carattere. Un ruolo che lo ha personalmente aiutato nella propria vita, e che oggi ha deciso di condividere con i giovani.

La serata si è conclusa con l’intervento di Andrea Di Gregorio della scuola PNL Evolution di Gravesano che ha spiegato come, al di là degli aiuti da cercare nelle istituzioni, sia possibile affrontare il problema attraverso la formazione personale. Comprendere i segreti della comunicazione serve infatti ad aiutare concretamente i bambini e dei ragazzi, i bulli ed i bullizzati.

“Con questo primo evento” ci dice Modica, “abbiamo voluto aprire il primo tra i temi caldi di questo nostro Cantone e presto ne riproporremo un secondo. Sempre con lo scopo di portare soluzioni concrete a tutti i cittadini, perché per ogni problema esiste sempre una soluzione. I problemi non sono nient’altro che soluzioni vestite da lavoro”.

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