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Cronaca
25.07.2019 - 13:420

Droghe, furti ed estorsioni: sgominata baby gang del Mendrisiotto. Cinque gli arresti

Anche due minorenni tra gli arrestati. Un 23enne del Mendrisiotto a capo del gruppo criminale

BELLINZONA – Il Ministero pubblico, la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale comunicano che nell'ambito di una vasta inchiesta riguardante le attività illecite di un sodalizio composto sia da maggiorenni sia da minorenni, sono state complessivamente arrestate 5 persone (tra cui 2 minorenni), mentre una quarantina è stata denunciata a piede libero. Le accuse riguardano in principal modo reati in urto alla Legge federale sugli stupefacenti o contro il patrimonio, ma anche contro la libertà delle persone. 

Durata svariati mesi, l'indagine ha permesso di ricostruire una sessantina di eventi a carattere criminoso e ha preso avvio nel 2017, quando venne segnalata una serie di furti con epicentro nel Mendrisiotto e in luoghi ove vi era una forte concentrazione di minorenni o giovani adulti. Incrociando le informazioni raccolte, è stato quindi possibile attribuirne la paternità a un unico gruppo alla cui testa vi era un 23enne cittadino svizzero residente nel Mendrisiotto.

Finito in detenzione preventiva nel novembre 2018, quest'ultimo veniva di volta in volta affiancato, con mansioni e responsabilità differenti, da altri membri della banda, sia maggiorenni sia minorenni. I paralleli accertamenti hanno inoltre portato in luce una stretta correlazione tra i furti e le estorsioni operati dal gruppo e il mondo degli stupefacenti. In particolare, il provento dei crimini veniva in buona parte utilizzato per l'acquisto di cocaina e marijuana.

Ma non è tutto. Le verifiche hanno infatti analogamente permesso di chiarire come alcuni componenti della banda si fossero specializzati nel sottrarre sostanze stupefacenti a piccoli spacciatori locali. Questo sfruttando la loro superiorità numerica e fisica e nella consapevolezza che ben difficilmente le persone prese di mira avrebbero sporto denuncia. Parte della droga così ottenuta veniva poi rivenduta e messa in circolazione.

L'inchiesta, coordinata dal Procuratore pubblico Roberto Ruggeri e dalla Magistratura dei minorenni, ha impegnato diverse sezioni della Polizia cantonale e in particolar modo il nuovo Gruppo minori (GMIN), specializzato in fattispecie che vedono coinvolto un minorenne in veste di imputato. Al momento non verranno rilasciate ulteriori informazioni.

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