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Cronaca
04.05.2020 - 16:040
Aggiornamento: 18:50

Lugano: "Stiamo lavorando per riaprire le scuole. Ma la responsabilità, se qualcosa va storto, è del DECS"

Lorenzo Quadri: "Lo strappo istituzionale l'ha creato il DECS respingendo con la consueta arroganza la nostra proposta prima ancora di averne preso conoscenza"

LUGANO – E alla fine, Lugano potrebbe adattarsi a quanto deciso dal DECS in merito alla riapertura delle scuole, così almeno si intende dalle parole postate su Facebook da Lorenzo Quadri.

Il leghista ce l’ha con il gruppo socialista in Consiglio comunale a Lugano. che in un’interrogazione ha chiesto al Municipio “sulla base di quali pareri di virologi alternativi, distanziandosi dall’autorità sanitaria cantonale e federale che si fonda sui pareri dei suoi virologi, ha preso la decisione del 30 aprile 2020 di opporsi pubblicamente alla proposta del Dipartimento educazione cultura e sport, elaborata con rappresentanti comunali, di riapertura parziale e prudente della scuola dell’obbligo a partire dal 11 maggio 2020”.

“Per comprenderne il basso livello, basta guardare chi è il primo firmatario dell'interrogazione”, Quadri punzecchia così Raoul Ghisletta, precisando che “lo strappo istituzionale l'ha compiuto il DECS respingendo con la consueta arroganza la proposta di Lugano ancora prima di averne preso conoscenza, e continuando a ripetere - in mancanza di argomenti - accuse offensive ed immotivate”.

Ma poi scrive che “l'istituto scolastico di Lugano sta lavorando assai più che a pieno regime per mettere in vigore al meglio le direttive imposte dal DECS e per contenere i problemi che esse inevitabilmente creeranno alle famiglie ed alle scuole”. Quindi, forse anche Lugano aprirà le scuole. 

Anche se “è chiaro che, se qualcosa va storto, la responsabilità se la assume chi emette direttive inapplicabili”.

 

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