CRONACA
Berlusconi: "Ho temuto per la mia vita. Ma il Covid si può battere"
 “Avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela", ha raccontato in un'intervista. "Una seconda ondata sarebbe una catastrofe senza precedenti"

MILANO – Silvio Berlusconi ha avuto davvero paura. Lo confessa, senza filtri, al Corriere della Sera. La carica virale rilevata nel suo tampone era tra le più elevate al San Raffaele, Zangrillo che lo ha curato ha spiegato che qualche mese fa non ce l’avrebbe fatta. “Ho temuto per la mia vita.  L’angoscia di sapere ammalati i miei figli e positivi anche i miei nipoti, che sono ancora dei bambini, è forse la cosa che mi ha fatto stare più male. Per questo mi sento vicino al dolore di tante famiglie che, come la mia, sono state provate da questo terribile morbo”, ha raccontato.

I primi giorni di ricovero sono stati i più duri.  “Avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela. In quei momenti ho avuto chiare negli occhi le terribili immagini degli ospedali che tutti abbiamo visto in questi mesi, le terapie intensive, i pazienti intubati”.

Il Covid però si può battere, lo ha vissuto in prima persona, e invita tutti i malati a non abbattersi. E si deve far di tutto per evitare un secondo lockdown.  “Una seconda ondata sarebbe una catastrofe umanitaria, sanitaria ed economica senza precedenti. Per questo tutti abbiamo il dovere di rispettare con il massimo rigore le regole per prevenire i contagi”.

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