CRONACA
"Chi se ne f---e dei morti, le restrizioni servono solo per evitare intasamenti negli ospedali. Non c'è rispetto!"
L'urlo di rabbia di D'Urso: "Mi chiedo come si faccia a parlare di fine seconda ondata quando i morti di Covid (anche giovani) ogni giorno sono tantissimi!!! Questo è il dato che conta, c---o!  Non il numero di positivi ai tamponi!"

BELLINZONA - Un urlo, forte, deciso, condito anche di parolacce, per esprimere un concetto che gli sta a cuore. Mirko D'Urso, direttore del MAT, ex candidato del PS, si è trovato spesso a parlare di Covid chiedendosi come far proseguire le lezioni della sua scuola e come portare avanti il mondo della cultura. Ma dopo la conferenza stampa di ieri, dopo quanto dicono gli esperti, è furioso e per un altro motivo.

"Chi se ne fo--e dei morti!", urla, sui social. "Mi chiedo come si faccia a parlare di fine seconda ondata quando i morti di Covid (anche giovani) ogni giorno sono tantissimi!!! Questo è il dato che conta, c---o!  Non il numero di positivi ai tamponi!", osserva, con chiaro riferimento ai dati commentati ieri da Merlani.

"In Svizzera muoiono 150-180 persone al giorno, in Italia 800-900. Ogni giorno!", fa notare.

E prosegue: "È ormai molto chiaro che le restrizioni non sono pensate per salvare vite, ma solo per evitare intasamenti negli ospedali. Quindi finché gli ospedali reggono chi se ne f---e di quanti contagiati muoiono ogni singolo giorno. Senza rispetto". 

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