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Cronaca
13.06.2022 - 10:200
Aggiornamento: 16.06.2022 - 11:07

È lo psicologo Luigi Gianini l’alpinista morto in Val Formazza

Stimato psicoterapeuta ed esperto alpinista, viveva a Dino, nel Luganese. Voleva scalare tre cime tra il Ticino e il Piemonte 

LUGANO – Ha un’identità l’alpinista svizzero morto in Val Formazza. Si tratta di Luigi Gianini, noto psicologo e psicoterapeuta 64enne che viveva a Dino, nel Luganese. Appassionato di montagna ed esperto alpinista, era partito venerdì per una lunga escursione in solitaria. Voleva scalare tre cime tra la Svizzera e l’Italia: il Kastelhorn, il pizzo Cavergno e il Basodino. Invece, dopo una fatale caduta che lo ha fatto precipitare per diverse decine di metri, è stato ritrovato ieri senza vita sotto la cresta del Pizzo Cavergno, in alta Valle Formazza, dopo che aveva fatto perdere le sue tracce da sabato. L’ultimo selfie in cima a una cresta inviato in mattinata, poi il silenzio. Nel tardo pomeriggio di sabato i familiari avevano dato l’allarme, preoccupati per non avere più sue notizie e di non riuscire più a raggiungerlo sul cellulare. La Rega aveva immediatamente avviato una ricerca notturna, ma senza successo. Infine, domenica mattina il Servizio regionale di elisoccorso piemontese, con a bordo il tecnico del soccorso alpino e speleologico, ha individuato il corpo senza vita lungo la cresta del Pizzo Cavergno. Il medico dell’équipe non ha potuto far altro che constatare il decesso del 64enne e, con la collaborazione del Sagf, il corpo è stato recuperato e consegnato ai Carabinieri per le operazioni di Polizia giudiziaria.

I familiari sono ovviamente sotto choc. La moglie ha ricordato la passione di Gianini per la montagna e la sua lunga esperienza di alpinista: “Era membro del gruppo Scoiattoli del Club Alpino Svizzero e aveva scalato diverse vette di 3.000 e 4.000 metri. Conosceva bene la montagna. È proprio una disgrazia”. 

Gianini, persona stimata nella comunità, viene ricordato per essere “molto socievole, estroverso, sensibile alle persone in difficoltà e attento alle questioni sociali”. Da vent’anni lavorava come psicologo e psicoterapeuta, esercitando sia a Lugano sia a Bellinzona. Particolarmente interessato alla sofrologia, era stato fra i primi ad aver portato questa disciplina in Ticino.

La data dei funerali non è ancora stata fissata, in quanto la salma si trova ancora in Italia per accertamenti. Oltre alla moglie, Gianini lascia un figlio di 18 anni.

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