Il killer di Carol Maltesi: "Sono contrario alla violenza. Mi pento e mi vergogno. Non ho agito per gelosia"

BUSTO ARSIZIO – "Sono sempre stato una brava persona, educata e gentile e sono contro ogni forma di violenza... ". Si è difeso testualmente così, all’udienza preliminare di ieri in tribunale a Busto Arsizio, il bancario-omicida Davide Fontana che ha confessato di aver massacrato con un martello e fatto barbaramente a pezzi la 26enne attrice italo olandese Carol Maltesi, nascondendone poi i resti in un congelatore. 

"Non mi capacito di quello che ho fatto – racconta il 43enne in aula –. Chiedo scusa a tutti e sono profondamente pentito per quello che ho fatto. Non trovo parole per descrivere il mio dolore e la mia vergogna. Non volevo farle del male. Sono pentito e non ho il coraggio di guardare in faccia i suoi genitori. Sono sempre stato contro ogni forma di violenza. Non avevo mai fatto del male a nessuno. È giusto che io paghi per quello che ho fatto e voglio farlo. Troverò però il modo per riparare quanto fatto".

Fontana è entrato poi anche nel merito del movente del femminicidio da lui commesso e confessato, uno dei più sconvolgenti delitti passionali della cronaca recente: "Non ho agito per fini economici, non ero geloso ossessionato da Carol. È sempre stata libera di fare ciò che voleva e di frequentare chi voleva. Semplicemente — ha tentato di autogiustificarsi l’assassino della 26enne — non volevo essere escluso dalla sua vita". E ancora: "Non ho premeditato il delitto. Mi dispiace tantissimo".

Il pentimento non è bastato per scongiurare il sempre più concreto carcere a vita. Il Gup di Busto Arsizio ha respinto la richiesta di ammissione al rito abbreviato, che avrebbe consentito lo sconto di un terzo della pena. Il 24 ottobre, quindi, si terrà il processo per omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere con le aggravanti della crudeltà e della premeditazione.