CRONACA
A 280 all'ora in autostrada. "Non so perchè l'ho fatto, me ne vergogno"
Due uomini, un 52enne e un 53enne, sono stati condannati a due anni sospesi condizionalmente. Erano a bordo di una Mercedes e una Audi, e sono stati filmati dal figlio di uno di loro. "Un gesto irrazionale"

BELLINZONA - Un momento di euforia, una bravata fatta in un momento difficile. Sono le giustificazioni che hanno dato in aula un 52enne e un 53enne, sotto processo per aver sfrecciato a una velocità di 280 chilometri orari sull’A2 in direzione sud, peraltro con a bordo due minorenni.

I fatti risalgono al 2019, l'accusa era di infrazione grave qualificata alle norme della circolazione. Sono stati condannati a 24 mesi sospesi condizionalmente per due anni.

Il 53enne era al volante della sua a Mercedes Benz GLC AMG, l'amico di un'Audi RS6. Il più anziano dei due era assente in aula per motivi di salute, per cui uno solo di loro ha dovuto provare a spiegare che cosa li ha spinti, quella sera, a superare, e di molto, i limiti di velocità, toccando i 158 chilometri all'ora a scendere il passo del Ceneri verso Rivera, i 249 sull'A2 all'altezza di Mezzovico, i 106 sui 50 in territorio di Breganzona, i 94 all'altezza dell'Ospedale Civico, senza poi parlare del tratto tra Canobbio e Tesserete. 

A bordo della Mercedes c'era il figlio dell'altro guidatore, minorenne, che ha filmato la bravata dei due amici. Proprio il suo video, finito per caso tra le mani degli inquirenti, ha fatto partire le accuse. 

"Sono stati venti minuti di pura euforia", ha detto l'imputato. I due erano sobri, non c'era alcool nel loro sangue. Dunque, si è trattato solamente di una bravata. "Non ho mai guidato così. Non sono una persona aggressiva sulla strada. Mi rendo conto che ho agito da incosciente", ha ammesso. Dopo un percorso riabilitativo ha riavuto la patente ma sostiene che "oggi per me l’auto è un mezzo superfluo".

Sa di aver commesso una leggerezza. "C'è poco di razionale in quello che ho fatto e non è facile spiegare l'irrazionale. Me ne vergogno e sono qui per assumermi le mie responsabilità. Quel periodo non era facile per me", a causa di problemi lavorativi e familiari. 

Entrambi gli uomini sono padri di famiglia e stimati professionisti. Ora pagano una serata di follia con una condanna sospesa. Se ricapitasse, per loro ci sarebbe la prigione. 

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