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29.03.2019 - 17:280

Il Ticino che cambia. In crisi il commercio all'ingrosso e finanza e assicurazioni

Nel quarto trimestre del 2018, sono aumentate le aziende nel ramo dell'informazione. I soci o proprietari sono al 48% svizzeri e 45% italiani, mentre per quanto concerne i fallimenti...

BELLINZONA – Come stanno le imprese in Ticino? A rispondere alla domanda aiuta lo studio “Aperture e chiusure di impresa, ODE (Osservatorio delle Dinamiche Economiche Cantonali)”. 

In relazione al quarto trimestre del 2018, è diminuito il numero netto delle imprese iscritte al registro di commercio del cantone Ticino. L’evoluzione negativa è causata da un aumento del numero delle cancellazioni mentre il numero delle nuove iscrizioni si è mantenuto sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. 

La diminuzione ha interessato i distretti di Lugano, Mendrisio e Locarno ed è dovuta principalmente a una contrazione del numero di imprese attive nei settori “finanziario e assicurativo” e nel “commercio al dettaglio e all’ingrosso”. Continua invece a crescere, a livello cantonale, il numero di imprese attive nei settori dell’”informazione e comunicazione”, delle “attività professionali, tecniche e scientifiche” e delle imprese “sanitarie e sociali”. 

Calano invece le imprese nel secondario (manifattura e costruzioni) e nel settore del commercio e turistico. 

Da segnalare come la maggioranza relativa dei soci o proprietari (ove conosciuti pubblicamente) ha nazionalità svizzera (48%) mentre il 45% italiana. Situazione è quindi inversa rispetto al trimestre precedente.

Per quanto concerne i fallimenti, i casi aumentano, rispetto al terzo trimestre 2018. Il tasso di fallimento (numero di liquidazioni per fallimento rapportato al numero di imprese attive) è stato pari a circa lo 0.34%, in crescita rispetto al trimestre precedente (0.22%).

In valori assoluti, il distretto che ha registrato il maggior numero di imprese fallite è stato quello di Lugano (70 unità), seguito da Mendrisio e Bellinzona (con rispettivamente 28 e 18 unità). Il tasso di fallimento è risultato in crescita per tutti i distretti, in particolare nel distretto di Bellinzona, dove ha raggiunto la quota di 0.47% rispetto allo 0.29% registrato nel trimestre precedente, e nel distretto di Lugano, dove il tasso di fallimento è aumentato dallo 0.19% allo 0.32%.

Dunque, si potrebbe concludere che le aziende in Ticino non stanno né bene né male: i fallimenti aumentano, è vero, così come le imprese che chiudono, ma sono piuttosto dei settori a essere in crisi, in particolar modo il commercio all’ingrosso e tutto ciò che  finanziario e assicurativo, mentre vola il settore informazione. Forse il nostro Cantone sta cambiando.

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