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16.06.2016 - 09:320
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

BSI, «Lugano sarà importante e cercheremo di ridurre i tagli al minimo»

Il CEO di EFG ieri ha incontrato il Governo, poi in un'intervista ha rassicurato la piazza. Le sanzioni incideranno sul prezzo, ma la fusione sarà accelerata, anche come «segnale a clienti, azionisti e dipendenti»

LUGANO - La BSI vive giorni caldi ormai da qualche settimana, da quando la FINMA ha annunciato le sanzioni per il caso del fondo malese ed è stata aperta anche un'inchiesta dal Ministero pubblico della Confederazione. Ieri Joachim Straehle, il CEO di EFG, la banca acquirente di quella ticinese, ha incontrato a Bellinzona il Governo Cantonale, assieme a Peter Fischer, capo della strategia e membro dell’executive committee della banca zurighese, al presidente di BSI Joseph Rickenbacher e al CEO Group della banca ticinese Roberto Isolani. Paolo Beltraminelli ha parlato di un colloquio «franco», con la EFG che sembra aver capito l'importanza di BSI a Lugano, e da cui sono nate alcune rassicurazioni, anche se non si può ancora parlare di cifre in merito al personale. Joachim Straehle, in un'intervista al Corriere del Ticino, ha confermato che «per quanto riguarda i dipendenti cercheremo di ridurre i tagli al minimo. Comunque, o da una parte o dall’altra, ci saranno riduzioni di organico da effettuare. In ogni caso quello che noi intendiamo assolutamente fare è valorizzare le competenze presenti a Lugano: dal punto di vista dei dipendenti, in BSI, ci sono grandi professionalità», nonostante abbia riconosciuto che qualche errore sia stato commesso. Non vuole giudicare le sanzioni della FINMA, comunque definite «drastiche», ma esse non cambieranno i piani di fusione, semmai li accelereranno. La licenza bancaria di BSI, dopo la fusione, sarebbe stata in ogni caso restituita, e Straehle non è preoccupato per il coinvolgimento dell'attuale azionista di maggioranza della banca ticinese, BTG Pactual, nello scandalo Petrobrás. «Sono state incluse solide indennità e garanzie. Comunque siamo fiduciosi che gran parte dei problemi che si sono verificati siano stati risolti. Ora dobbiamo guardare avanti. Credo sia importante sottolineare che BSI è sufficientemente solida per far fronte a queste sanzioni». Il terremoto delle ultime settimane non è comunque di portata indifferente, dato che «le sanzioni che sono state decise avranno un’influenza su quello che sarà il prezzo di acquisto finale». Ciò che più importa in Ticino è che la banca di Lugano non sarà smantellata. «La nostra intenzione è quella di mantenere una posizione molto solida in Ticino: noi consideriamo Lugano come una base sostanziale delle nostre attività. Anche la nuova banca terrà in considerazione l’importanza della piazza finanziaria luganese, ma al contempo dovrà essere molto competitiva. Vedremo quindi come fare meglio il nostro business». Utilizzare la piattaforma informatica Temenos anziché B-Source, usata da BSI, porterà a un risparmio di 185 milioni. Straehle sottolinea come i doppioni dovranno essere tagliati per raggiungere l'obiettivo. Non preoccupano i clienti che hanno scelto di lasciare BSI dopo lo scandalo, ma il CEO di EFG ribadisce il desiderio «che questa integrazione avvenga nel più breve tempo possibile: sarà un segnale molto positivo, darà sicurezza sia ai clienti, sia agli azionisti, sia ai dipendenti». Il marchio BSI sarà ancora utilizzato in Ticino e Italia? È presto per dirlo, così come non è ora di fare i nomi dei componenti della futura dirigenza.
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